Nereo Rocco, detto 'il paron' è stato uno dei più grandi tecnici che abbia mai avuto l'Italia. Nato a Trieste il 12 maggio 1912 e morto il 20 febbraio 1979, prima di diventare 'mago' della panchina fu un grande giocatore, giocando 11 campionati in Serie A dal 1929 al 37 con la Triestina, poi tre stagioni al Napoli collezionando 282 presenze e 74 reti. Una presenza in nazionale. Appese le scarpe al chiodo nel 1940.
Nereo Rocco divenne famoso come tecnico adottando per primo il sistema 'del gioco all'italiana', con una difesa serrata e un contropiede velocissimo. Portò in alto la Triestina dove, con il catenaccio, condusse subito la squadra al secondo posto, dietro il grande Torino e con gli stessi punti di Milan Juventus. Dopo una breve parentesi al Treviso, approdò nel 54 al Padova, che si trovava sull'orlo della C. In due stagioni condusse i biancoscudati in Serie A sino a conquistare nel 57-58 il terzo posto dietro a Juventus e Fiorentina. Arrivò al Milan nel 61-62 e subito vinse il campionato. L'anno dopo portò il Milan al trionfo di Wembley, 2-1 al Benfica, conquistando la prima coppa dei campioni nella storia del calcio italiano.
Dal 63 al 67 allenò il Torino, un terzo posto nel campionato 64-65, tornò al Milan al 67-68 e immediatamente vinse il campionato e la coppa dei campioni 1969, in finale 4-1 all'Ajax di Cruyff.
Si spense nella stagione in cui il Milan si accingeva a vincere lo scudetto della stella.
Il suo capolavoro tattico lo fece a Wembley, il 25 maggio 1963. Era la finale della coppa dei campioni, Milan contro Benfica. Favoriti erano i portoghesi di Eusebio, vincitori già di due coppe campioni consecutive. Ma con il catenaccio blocca i campioni portoghesi sfruttando le veloci ripartenze e le giocate fantasiose di Josè Altafini.
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