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giovedì 16 febbraio 2012

16 Febbraio 1952 - L'abetonese Zeno Colò conquista la medaglia d'oro per la discesa libera ai VI Giochi olimpici invernali


Fu uno degli sciatori italiani più forti di tutti i tempi, primatista mondiale del chilometro lanciato e campione mondiale e olimpico negli anni 1950. A causa del secondo conflitto mondiale visse una breve carriera agonistica internazionale. Cominciò a gareggiare nel 1947, a 27 anni. Quell'anno sul Piccolo Cervino a Breuil-Cervinia stabilì il nuovo record del mondo sul chilometro lanciato con circa 160 km orari, battendo il precedente primato di 136 km/h di Leo Gasperl che resisteva da 16 anni. Fu l'inventore della cosiddetta posizione a uovo che ancora oggi tengono i discesisti per ridurre l'attrito aereodinamico, ma a differenza dei suoi emuli moderni, Colò usava sci di legno e non indossava il casco. Nel 1948 partecipò alle Olimpiadi di St. Moritz, classificandosi 14° nello slalom specialee senza piazzamento in discesa libera causa una caduta. Nel 1949 vinse la discesa e la combinata del Kandahar. Nel 1950 fu il protagonista dei Mondiali di sci alpino ad Aspen, in Colorado: fu primo nella discesa libera e nello slalom gigante, e sfiorò l'en-plein nello slalom speciale, finendo secondo a tre decimi dallo svizzero Georges Schneider dopo essere stato in testa al termine della prima manche. Entrambe le sue vittorie possono essere considerate storiche: Colò fu il primo, e finora unico, italiano a vincere la discesa libera ai Mondiali, ed anche il primo campione mondiale della storia nello slalom gigante, disciplina che venne introdotta proprio in quell'edizione. Dopo i Mondiali Colò, ormai soprannominato "Star of Aspen" ("stella di Aspen"), prolungò la sua trasferta in Nord America vincendo i campionati nordamericani. Nel 1951 vinse la discesa e la combinata del Lauberhorn. Nel 1952 partecipò per la seconda volta ai Giochi Olimpici a Oslo. Non riuscì a difendere il titolo mondiale nello slalom gigante, dove fu quarto. Il giorno dopo si confermò invece nella discesa libera: il 16 febbraio fu il più veloce degli 81 concorrenti sui 2600 m della pista di Norefjell, con il tempo di 2'30"8, pari a circa 62 km/h. La stampa italiana lo ribattezzò "Il Falco di Oslo". Fu la prima medaglia d'oro per l'Italia nello sci alpino aiGiochi olimpici invernali, e l'unica di uno sciatore italiano nella discesa libera. (Qualche giorno dopo concluse le sue prove olimpiche con lo slalom speciale, dove fu quarto). Zeno Colò legò il suo nome ad un modello di scarponi da sci e ad una giacca da sci. In base ai regolamenti dell'epoca venne quindi ritenuto professionista e squalificato dalla Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) e non poté partecipare alle gare successive. La squalifica suscitò proteste da parte dello sciatore dell'Abetone, che tentò invano di essere riabilitato, e polemiche nell'opinione pubblica per l'esclusione del campione dalle competizioni internazionali. Fu la fine della sua carriera agonistica: ai mondiali di sci alpino del1954 a Åre fu presente solo come apripista nella discesa libera, fu comunque cronometrata la sua prestazione risultando la seconda assoluta, e alle Olimpiadi di Cortina 1956 come semplice tedoforo. Lasciate le gare, diventò maestro di sci presso l'Abetone. Si impegnò per la promozione e lo sviluppo della stazione sciistica pistoiese. Fu tra i promotori della Società Funivie Abetone e della costruzione della prima ovovia. Nel 1973 disegnò tre piste da sci che scendono da Monte Gomito, che da lui prendono il nome di Zeno 1 (nera), Zeno 2 e Zeno 3 (rosse). Nel 1989 la FISI revocò la squalifica inflittagli nel 1954, una riabilitazione tanto simbolica quanto tardiva. Nel 1991 ricevette il primo Premio Internazionale Una vita per lo sci. N

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