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mercoledì 4 aprile 2012

I GRANDI DEL CICLISMO : FAUSTO COPPI


Angelo Fausto Coppi (Castellania, Alessandria 15 settembre 1919 – Tortona, 2 gennaio 1960) ciclista su strada e pistard.Soprannominato il Campionissimo o l'Airone, fu il corridore più vincente e famoso dell'epoca d'oro del ciclismo, ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi.Eccellente passista e scalatore, e buon velocista, era un corridore completo e adatto ad ogni tipo di competizione su strada. Si impose sia nelle più importanti corse a tappe sia nelle maggiori classiche di un giorno. Fu anche un campione di ciclismo su pista.Professionista dal 1939 al 1959, vinse cinque volte il Giro d'Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953) (record), e due volte il Tour de France (1949 e 1952). Fra i suoi numerosi successi nelle corse in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954) (record), le tre vittorie alla Milano-Sanremo (1946, 1948 e 1949), e i successi alla Parigi-Roubaix e alla Freccia Vallone nel 1950. Fu Campione del mondo nel 1953. Nel ciclismo su pista, fu Campione del mondo d'inseguimento nel '47 e nel '49 e primatista dell'ora (45,798 km) dal 1942 al 1956.Leggendaria la sua rivalità con Gino Bartali, che divise l'Italia nell'immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due). Celebre nell'immortalare un'intera epoca sportiva - tanto da entrare nell'immaginario collettivo degli italiani - è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta durante una salita al Tour del '52.Le sue imprese e le tragiche circostanze della morte ne hanno fatto un'icona della storia sportiva italiana. A oltre cinquant'anni dalla scomparsa, la sua popolarità e fama appaiono immutate.Fausto Coppi nasce a Castellania, in provincia di Alessandria, il 15 settembre 1919 figlio di Domenico Coppi e di Angiolina Boveri. Incomincia a lavorare a Novi Ligure come garzone in una salumeria, ed è a Novi che incontra Biagio Cavanna, il famoso massaggiatore cieco e 'santone' del ciclismo, che tanta parte avrà nella sua trionfale carriera. Fausto disputa la sua prima gara nel luglio del 1937, sul circuito della Boffalora (Castellania (Boffalora)-Sarezzano-Tortona-Villalvernia-Castellania), e nell'estate dell'anno successivo centra la sua prima vittoria, a Castelletto d'Orba.Nel 1939 partecipa ad una corsa a Pavia; in quell'occasione Cavanna scrive a Giovanni Rossignoli della Bianchi raccomandandogli due nomi: "Caro Giovanni, ti mando due corridori. Uno, il Coppi, vincerà; l'altro farà quel che potrà". Coppi come previsto da Cavanna vince, e all'inizio della stagione seguente passa al professionismo, diventando gregario di Gino Bartali alla Legnano.Nel 1940, all'esordio al Giro d'Italia, Coppi dovrebbe limitarsi ad aiutare il suo capitano Bartali, il quale però cade durante le prime tappe ed appare fuori gioco per la vittoria finale. Fausto ha così via libera e s'impone di forza nella tappa Firenze-Modena tra lo stupore generale: un'incredibile fuga, iniziata sull'Abetone sotto il diluvio e conclusa in modo trionfale. Conquista la maglia rosa e la difende sino a Milano, risultando così il più giovane vincitore del Giro, conquistato a soli vent'anni.Due anni dopo al velodromo Vigorelli stabilisce il nuovo record dell'ora. L'impresa è compiuta in un clima surreale: il pericolo di bombardamenti spinge gli organizzatori a comunicare un orario falso per evitare assembramenti, e gli spalti rimangono quindi semivuoti. Ma la guerra tarpa le ali al giovane campione: mandato in Africa con la fanteria (Divisione Ravenna) è fatto prigioniero dagli inglesi. Al seguito delle truppe britanniche, come attendente di un capitano, rientra in Italia nel 1945 e viene tesserato dalla Sezione Ciclismo della S.S. Lazio, con la quale corre alcune gare, aggiudicandosi anche alcuni trofei.Nel 1946 nasce il leggendario binomio "Fausto Coppi-Bianchi", Fausto indosserà per un decennio la famosa casacca bianco-celeste, la maglia di tutte le sue più celebrate imprese. L'arrivo alla Bianchi dà immediatamente i suoi frutti: vince la sua prima Milano-Sanremo con un'epica fuga e ben 14 minuti di vantaggio sul secondo classificato (la radio annuncia: "Primo classificato Coppi Fausto; in attesa del secondo classificato trasmettiamo musica da ballo"); quindi si aggiudica tre tappe al Giro (vinto da Bartali), il Grand Prix des Nations (bissato l'anno successivo), il Circuito di Lugano e nel finale di stagione il suo primo Giro di Lombardia.Nel 1947, a sette anni di distanza dal primo successo, vince nuovamente il Giro d'Italia. Fra i suoi compagni di squadra vi è il fratello Serse, cresciuto ciclisticamente con lui e al quale Fausto è molto legato. Serse vincerà la Parigi-Roubaix del 1949 per poi morire in circostanze tragiche nel 1951, in seguito ad una caduta durante la volata finale al Giro del Piemonte.Nel 1948 Fausto centra la seconda accoppiata Sanremo-Lombardia.Il 1949 è l'anno della definitiva consacrazione internazionale. Fausto vince ancora una volta la Sanremo e il Lombardia, e al Giro firma quella che resterà la sua impresa più celebre, con 192 chilometri di fuga nella tappa Cuneo-Pinerolo: dopo Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Colle del Sestriere arriva con quasi 12 minuti sul secondo (Bartali). Il giornalista Mario Ferretti apre la sua radiocronaca con una frase entrata nella storia del ciclismo: "Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi". Conquistato il terzo Giro, affronta il suo primo Tour de France: nessun corridore è mai riuscito a centrare la doppietta Giro-Tour nello stesso anno. Fausto parte molto male, perdendo più di mezz'ora nelle prime tappe. Poi come d'incanto risorge, dominando le due lunghissime cronometro e staccando tutti alla sua maniera nella tappa Briançon-Aosta. È il trionfo definitivo, e in Francia nasce il mito di "Fostò". Al Mondiale di Copenaghen, su un tracciato adatto a velocisti puri, si piazza terzo dopo il principe delle volate Van Steenbergen e lo svizzero Kübler.
Il 1950 inizia in maniera sfolgorante, con i successi alla Parigi-Roubaix e alla Freccia Vallone. Ma la sfortuna colpisce Coppi forse nel momento migliore della carriera: alla nona tappa del Giro, la Vicenza-Bolzano, un corridore che gli è davanti sbanda e Fausto cade; all'ospedale di Trento la diagnosi è senza appello: frattura tripla del bacino, e stagione finita.Il destino si accanisce poi nel 1951 con la scomparsa del fratello Serse, tragedia che segna Fausto nel profondo. Dopo un discreto Giro, terminato con due vittorie di tappa, partecipa al Tour con la morte nel cuore. Nella tappa di Montpellier attraversa una crisi spaventosa, da cui riesce a risollevarsi solo grazie all'aiuto dei fedeli compagni di squadra. Si riprende nel finale del Tour, dimostrando a tutti di essere ancora lui e conquistando la tappa alpina da Gap a Briançon.Nel 1952, lasciata la cattiva sorte alle spalle e nel pieno della sua maturità agonistica, Fausto mette il sigillo su un'altra fenomenale annata, riuscendo a ripetere la doppietta del 1949: vince tre tappe e classifica finale al Giro d'Italia, e addirittura cinque tappe al Tour (fra le quali il primo arrivo a L'Alpe d'Huez nella storia della Grande Boucle), portando nuovamente la maglia gialla sino a Parigi. Sul Colle del Galibier viene scattata la foto di un'epoca. Carlo Martini immortala Coppi davanti, Bartali dietro e una borraccia in mezzo.Il 1953 è l'anno della quinta vittoria al Giro (sulle rampe dello Stelvio stacca Hugo Koblet, ultima leggendaria impresa del Campionissimo alla Corsa Rosa) ma è soprattutto l'anno del trionfo al Campionato del Mondo: sul difficile circuito di Lugano Coppi fa letteralmente il vuoto; il belga Germain Derycke tenta di rimanergli a ruota, ma a 30 km dall'arrivo l'Airone di Castellania prende il volo e giunge sul traguardo con 6 minuti di vantaggio. La vittoria di Lugano segna il punto più alto della sua carriera, ma è anche l'inizio della parabola discendente.Nel 1954 l'ultima grande vittoria: il Giro di Lombardia, per la quinta volta (record assoluto di successi nella grande classica di ottobre).Nel 1955 appare di nuovo in ottima forma: vince il suo quarto Campionato italiano su strada, si piazza secondo nel Giro (la vittoria va a Fiorenzo Magni per soli 13 secondi) e nella Parigi-Roubaix, e coglie la sua ultima affermazione in una corsa in linea, al Giro dell'Appennino. Nel 1957, con la maglia della Carpano-Coppi, l'ultimo trionfo in assoluto, al Trofeo Baracchi, a cronometro in coppia con Ercole Baldini. Nel 1959 nasce il progetto della "San Pellegrino": una nuova formazione diretta da Gino Bartali, che dovrebbe avere come capitano proprio Fausto. I due grandi rivali sotto la stessa bandiera, come vent'anni prima.Coppi vinse complessivamente 122 corse in carriera. Indossò per 31 giorni la maglia rosa e per 19 giorni la maglia gialla.Dal fisico apparentemente poco atletico, Coppi era dotato di una notevole agilità muscolare e di un sistema cardiorespiratorio fuori dal comune (capacità polmonare di oltre 7 litri e 32 pulsazioni cardiache/minuto a riposo), qualità che ne esaltavano la resistenza sotto sforzo. La struttura ossea molto fragile e le ripetute fratture lo costrinsero tuttavia a pause forzate durante l'intero arco d'attività. Allo stesso modo, la seconda guerra mondiale ne condizionò la carriera: la sospensione delle competizioni a causa del conflitto giunse infatti subito dopo le sue prime importanti vittorie.Nel dicembre del 1959, subito dopo essere stato ingaggiato dalla squadra appena costituita dall'amico ed ex-rivale Gino Bartali, Coppi partecipa con alcuni amici ciclisti francesi - fra cui Raphaël Géminiani e Jacques Anquetil - a una corsa nell'Alto Volta, attuale Burkina Faso, in occasione dei festeggiamenti per l'indipendenza del Paese. Nei giorni successivi prende parte a una battuta di caccia nella boscaglia attorno a Ouagadougou, dove contrae la malaria.Al ritorno in Italia, pochi giorni prima di Natale, è febbricitante. Il 29 dicembre è assalito da febbre altissima, nausea e brividi. Nel pomeriggio del 1º gennaio le condizioni del campione si aggravano ulteriormente; il medico curante, dott. Allegri, chiama a consulto il primario dell'ospedale di Tortona, professor Astaldi, il quale decide per un immediato ricovero in ospedale. A Tortona giunge per un altro consulto il professor Fieschi, dell'Università di Genova. All'ammalato è praticata una cura intensa a base di antibiotici e cortisonici, ma Coppi non reagisce ed entra in coma. Non riprende più conoscenza e muore alle 8.45 del 2 gennaio 1960, a poco più di quarant'anni. I medici avevano sbagliato diagnosi, ritenendo Coppi affetto da un'influenza più grave del consueto (nonostante la moglie e il fratello di Géminiani avessero telefonato dalla Francia per avvertire che a Raphaël era stata diagnosticata la malaria).Coppi viene sepolto nel cimitero del suo paese natale. Al funerale partecipano decine di migliaia di persone e tutto il mondo del ciclismo.



Angelo Fausto Coppi (Castellania, Alessandria September 15, 1919 - Tortona, January 2, 1960) road cyclist and the pistard.Soprannominato Campionissimo or Heron, was the most successful and famous rider of the golden age of cycling, and is considered one of the largest and most popular athletes of all tempi.Eccellente long distance cyclist and climber and good runner, a runner was complete and suited to every type of road racing. It is imposed in the most important stage races in both the more classic than a day. He was also a champion cyclist of pista.Professionista 1939 to 1959, he won five times in the Tour of Italy (1940, 1947, 1949, 1952 and 1953) (records), and two times the Tour de France (1949 and 1952) . Among its many successes in racing line should remember the five statements in the Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 and 1954) (record), the three victories at Milan-San Remo (1946, 1948 and 1949), and successes Paris-Roubaix and Fleche Wallonne in 1950. He was world champion in 1953. In track cycling, was World Champion in tracking and record-holder in '49 and '47 hour (45.798 kilometers) from 1942 to 1956.Leggendaria his rivalry with Gino Bartali, which divided Italy after the war (even for supposedly different political positions of the two). Famous sports nell'immortalare entire era - so as to enter the Italian collective consciousness - is the photo that depicts the two samples while passing a bottle during a climb in the Tour of '52. His exploits and tragic circumstances of death made it an icon of Italian sports history. More than fifty years after his death, his popularity and fame appear immutate.Fausto Castellania Coppi was born in the province of Alessandria, September 15, 1919 the son of Domenico Coppi and Angiolina Boveri. Began working as an apprentice in Novi Ligure in a delicatessen, and he meets in Novi Biagio Cavanna, the famous blind masseur and 'guru' of cycling, which has so much in his triumphant career. Fausto dispute his first race in July 1937, the circuit of Boffalora (Castellania (Boffalora)-Sarezzano-Tortona Villalvernia-Castellania), and in the summer of the following centers his first win in Castelletto d'Orba. In 1939 participates in a run in Pavia on that occasion Cavanna wrote to John White of Rossignoli recommending two names: "Dear John, I am sending two runners. A, Coppi, will win, the other will do what he can." Coppi won as expected by Cavanna, and early the following season passes to professionalism, becoming wingman to Gino Bartali Legnano.Nel 1940, debut at the Tour of Italy, Coppi should be limited to helping his captain Bartali, which however, falls during the early stages and is out of play for the win. Fausto has so go ahead and imposes strong step in the Firenze-Modena general amazement: an incredible escape the downpour started sull'Abetone and concluded triumphantly. Conquer the pink jersey and defends it to Milan, making it the youngest winner of the Tour, won just two decades. Two years after the Vigorelli velodrome sets new hour record. The work was completed in a surreal atmosphere: the danger of bombing pushes the organization to communicate a false time to avoid crowds, and the stands are half empty then. But the war clip the wings of the young champion: sent to Africa with the infantry (Ravenna Division) is taken prisoner by the British. Follow-up of British troops, as steward of a captain, he returned to Italy in 1945 and is rationed by the Cycling section of the SS Lazio, which runs some races, winning some trofei.Nel 1946 founded the legendary duo "Fausto Coppi-Bianchi," Fausto wear for a decade, the famous blue and white jacket, the shirt of all his most celebrated companies. The arrival of the whites he immediately paid off: he won his first Milan-San Remo with an epic flight, well 14 minutes ahead of second place (the radio announces: "For the winner Fausto Coppi, waiting for the runner-send music dance "), then won three stages in the Tour (won by Bartali), the Grand Prix des Nations (repeated the following year), the Circuit of Lugano and in the final season of his first Giro Lombardia.Nel 1947, Seven years after the first success, he won the Tour of Italy again. Among his teammates is his brother Xerxes, ciclisticamente grew up with him and to whom Faust is very close. Xerxes will win Paris-Roubaix in 1949 only to die in tragic circumstances in 1951, following a fall during the final sprint of the Tour 1948 Fausto Piemonte.Nel centers the second coupled Lombardia.Il-Sanremo 1949 is the year of final international recognition. Fausto won once again the town, and the Lombardia, Giro and the signature that will remain his most famous, with 192 km of flight in the Cuneo-Pinerolo stage: after Maddalena, Vars, Izoard, Montgenevre and Sestriere pass comes with almost 12 minutes on the second (Bartali). The journalist Mario Ferretti opens his commentary with a phrase into the history of cycling: "One man is in command, his shirt is blue and white, his name is Fausto Coppi." Won the third tour, he faces his first Tour de France: no rider has ever managed to hit the double Giro-Tour in the same year. Fausto hand very badly, losing more than half an hour in the early stages. Then rises again as if by magic, dominating the two long time trials and removing all his own way in the stage Briancon-Aosta. It is the ultimate triumph, and France was born the myth of "Fostò". At the World Cup in Copenhagen, on a path suitable for pure sprinters, is placed third after the Prince of sprints Van Steenbergen and the Swiss Kubler. The 1950 starts in a dazzling, with wins at Paris-Roubaix and Fleche Wallonne. But bad luck strikes Coppi perhaps the best moment of his career: the ninth stage of the Giro, the Vicenza-Bolzano, a runner that is ahead of Fausto swerves and falls; Trento hospital in the diagnosis is final: triple fracture of the pelvis, finita.Il season and fate rages again in 1951 with the disappearance of his brother Xerxes, in the deep tragedy that marks Fausto. After a decent tour, ending with two stage wins, takes part in the Tour with a heavy heart. At the stage of Montpellier through a terrible crisis, which can recover only with the help of loyal teammates. It resumes at the end of the tour, showing everyone that he and still winning the mountain stage from Gap to Briançon.Nel 1952, left the bad luck behind him and in his full maturity, agonistic, Fausto puts the seal on another phenomenal year, managing to repeat the double of 1949: he won three stages and the final standings in the Tour of Italy, and even five stages in the Tour (including the first arrival in L'Alpe d'Huez in the history of the Grande Boucle), bringing again until the yellow jersey in Paris. Col du Galibier on the picture is taken of an era. Carlo Martini Coppi immortalized in front, behind and Bartali mezzo.Il a water bottle in the year 1953 was the fifth victory in the Tour (on the off ramp of the Stelvio Hugo Koblet, last of the legendary company Campionissimo the Corsa Rosa) but it's the year of triumph at the World Championship: the difficult circuit Coppi Lugano is literally empty, the Belgian Germain Derycke try to stay with a wheel, but at 30 km to the Castellania Heron takes flight and arrive at the finish line with 6 minutes advantage. Lugano's victory marks the highest point of his career, but also the beginning of the parable discendente.Nel 1954 the last great victory: the Giro di Lombardia, for the fifth time (absolute record of success in the great classic of October ). In 1955 he appears again in top form: he won his fourth Italian Cup on the road, finished second in the Tour (the victory goes to Fiorenzo Magni, for 13 seconds) and Paris-Roubaix, and seizes his last statement in a road race, the Tour of the Apennines. In 1957, with the shirt-Carpano Coppi, the ultimate triumph of all, the Trofeo Baracchi, time trials in pairs with Ercole Baldini. In 1959 the project was born of the "San Pellegrino": a new training directed by Gino Bartali, which should have as its Captain Fausto. The two great rivals under the same flag, as a twenty prima.Coppi won a total of 122 races in his career. She wore the pink jersey for 31 days and 19 days the shirt gialla.Dal physical seemingly little athletic, Coppi was equipped with an agile and muscle of a cardiorespiratory system out of the ordinary (lung capacity of more than 7 liters and 32 heart beats / minute at rest), who praised the quality of resistance during exercise. The bone structure very fragile and repeated fractures, however, forced him to pause enforced throughout the entire activity. Similarly, World War II it influenced his career: the suspension of racing due to the conflict it came right after his first major vittorie.Nel December 1959, shortly after being hired by the newly established by his friend and former team -rival Gino Bartali, Coppi French cyclists involved with some friends - including Raphael Geminiani and Jacques Anquetil - in a race in Upper Volta, now Burkina Faso, on the occasion of the celebrations for the country's independence. In the days after taking part in a hunt around in the bushes in Ouagadougou, where he contracted the malaria.Al return to Italy, a few days before Christmas, is infuriated. On December 29, is attacked by high fever, nausea and chills. On the afternoon of January 1 of the sample conditions worsen further, the doctor, dr. Allegri, called to consult the primary hospital of Tortona, Professor Astaldi, which decides for immediate hospitalization. At Tortona come for another consultation Fieschi Professor, University of Genoa. The sick is practiced intensive care with antibiotics and cortisone, but does not react Coppi and falls into a coma. No longer uses the knowledge and dies at 8:45 am on January 2, 1960, just over forty years. The doctors were wrong diagnosis, believing Coppi suffering from more serious influence than usual (although his wife and brother Geminiani had phoned from France to warn that Raphael had been diagnosed with malaria). Coppi is buried in the cemetery of his country Christmas. At the funeral involved tens of thousands of people and the world of cycling.


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