ToffanoMirko.blogspot.it - cordiais boas-vindas - радушный прием - isang taos-puso maligayang pagdating - a hearty welcome - un accueil chaleureux - herzlich willkommen - una calurosa bienvenida -

sabato 31 marzo 2012

UN SALUTO DI CUORE : VIGOR BOVOLENTA

Vigor Bovolenta ha appena eseguito la sua ultima battuta. Lube Macerata- Softer Forlì è la partita più importante di giornata. Un set pari, equilibrio anche nel terzo set. Sono da poco passate le 22. Il 37enne ex della Nazionale comincia a sentirsi male. Cerca di avvicinarsi alla panchina. Va verso Stefano Mascetti, il suo allenatore. Prova a tenersi appoggiandosi a Simone Marrazzo, compagno di squadra. Una mano sul fianco. Dalla parte del cuore. Poi crolla al suolo. Privo di conoscenza. Se n’e’ andato cosi’ Vigor, facendo quello che aveva sempre fatto e che lo aveva reso celebre, durante una partita di serie B2. Si di serie B2, perche’ dopo una carriera ai vertici della pallavolo italiana, con piu’ di 500 presenze nel massimo campionato, Vigor aveva accettato questa nuova sfida, con l’entusiasmo di sempre, per cercare di riportare con la sua esperienza Forli’ ai massimi livelli. Qui aveva aderito al progetto del patron Gavelli, ripartendo dalla B2, per essere vicino alla famiglia. Giocava ancora e si occupava di marketing, binomio singolare, per una squadra seconda in classifica, a un punto dalla vetta. Centrale, esordì con i dilettanti del Polesella prima di essere ingaggiato dall'Il Messaggero Ravenna, nel 1990. Esordì in prima squadra nella stagione 1990-91, in cui la squadra romagnola vinse scudetto e Coppa Italia; con lo stesso club vinse tre Coppe dei Campioni, una Coppa CEV e due Supercoppe Europee. Vestì successivamente le maglie di Conad Ferrara, Piaggio Roma, Iveco Palermo, Unibon Modena (con cui vinse il campionato 2001-02) e Copra Piacenza, con cui disputò tre finali scudetto e vinse una Top Teams Cup. Nel 2008 venne ingaggiato dalla RPA LuigiBacchi.it Perugia e partecipò con l'Italia ai Giochi olimpici di Pechino; dal 2010 ha giocato con la Yoga Forlì. In Nazionale debuttò nel '95 con Julio Velasco, 206 partite con l'argento olimpico di Atlanta, anche se da riserva, poi vari titoli e medaglie, tra cui quattro edizioni della World League, una Coppa del Mondo e due Europei. In ogni formazione dove ha militato, ha lasciato un segno. «Un ragazzo positivo e di grande generosità», lo ricorda la Pallavolo Modena. «Era un punto di riferimento per i giovani e le associazioni - aggiunge il sindaco di Forlì, Roberto Balzani -, esempio quotidiano di serietà e impegno». «Persona cordiale e sincera», sottolinea il primo cittadino di Piacenza, Roberto Reggi, dove Bovolenta fu protagonista per 5 anni. «Un esempio per rappresentare la nostra gioventù - si accoda il presidente federale Carlo Magri -, in campo era generoso e combattivo». Lui in una lettera aperta ricordava il suo inizio: «A 15 anni, allontanandomi da papà Gino e mamma Luciana. Dedico la carriera a mio fratello Antonio, che mi guarda da lassù». Il 10 ottobre del '90, il fratello maggiore fu stroncato da leucemia all'ospedale San Martino di Genova. Nonostante la disponibilità di molti donatori di midollo, il trapianto fu impossibile. Ora se n'è andato anche lui.



Vigor Bovolenta has just made his last stop. Softer-Lube Macerata Forlì is the most important match of the day. A set of, well balanced third set. I am a little after 22. The 37 year old former National begins to feel ill. Try to approach the bench. Mascetti goes to Stefano, her coach. Try to keep leaning on Simon Marrazzo, teammate. A hand on her hip. Where the Heart Is. Then collapses to the ground. Unconscious. If catered 'went well' Vigor, doing what he always did and that made him famous, during a game of series B2. Si of the B2 series, 'cause after a career at the top of the Italian volleyball, with more' than 500 appearances in the top division, Vigor had accepted this new challenge with enthusiasm as ever, to try to bring its experience Forli ' at the highest levels. Here he joined the project's patron Gavelli, spreading from B2 to be near family. He played again and took care of marketing, unique combination for a team second in the standings, one point off the pace. Central, began with the amateurs of Polegate before being hired by IL Messaggero Ravenna, in 1990. He began the first team in the 1990-91 season, when the team won the league and Cup Romagna Italy, with the same club won three European Cups, one European Super Cup and two CEV. Then dressed the mesh Conad Ferrara, Rome, Piaggio, Iveco Palermo, Unibon Modena (which won the championship 2001-02) and Copra Piacenza, which raced three finals and won a championship Top Teams Cup in 2008 was hired by the RPA LuigiBacchi . it participated with Perugia and Italy at the Olympic Games in Beijing since 2010 has played with Yoga Forli. In National debuted in '95 with Julio Velasco, 206 games with the Olympic silver medalist in Atlanta, even though reserves, together with several titles and medals, including four editions of the World Cup, a World Cup and two European. In any formation where he played, he left a mark. "A good guy and great generosity," she recalls Modena Volleyball. "It was a point of reference for young people and associations - adds the mayor of Forlì, Roberto Balzani -, everyday example of seriousness and commitment." "Friendly and sincere person, 'says the mayor of Piacenza, Roberto Reggi, where the protagonist was Bovolenta for 5 years. "An example to represent our youth - it appends the Federal President Carlo Magri - in the field was generous and combative." He recalled in an open letter to its beginning: "In 15 years, moving away from dad and mom Luciana Gino. I dedicate my career to his brother Antonio, who looks at me from up there. " On October 10, 90, his older brother died of leukemia San Martino Hospital in Genoa. Despite the availability of many marrow donors, the transplant was impossible. Now he's gone too.

venerdì 30 marzo 2012

I GRANDI DEL CICLISMO : FRANCO BITOSSI

Franco Bitossi (Carmignano, Prato 1º settembre 1940) Ciclista su strada e ciclocrossista italiano. Professionista dal 1961 al 1978, vinse ventuno tappe al Giro d'Italia e quattro al Tour de France; nel suo palmarès anche due edizioni del Giro di Lombardia, nonché la medaglia d'argento ai campionati del mondo 1972 e quella di bronzo nell'edizione 1977.Era soprannominato "Cuore matto", nomignolo originato da improvvisi attacchi di tachicardia che spesso lo costringevano a fermarsi in corsa. Ebbe tuttavia una carriera di alto livello, tanto nelle corse in linea quanto in quelle a tappe, conseguendo in totale 171 vittorie.Iniziò la carriera di ciclista nel 1957 riportando dieci vittorie nella categoria allievi. Dal 1959 al 1961 corse come dilettante riportando ventuno vittorie; passò professionista nel 1961. Nei primi anni da professionista arrivarono poche vittorie: la prima corsa vinta fu una tappa della Tre Giorni del Sud, con la maglia della Philco, nel 1961. Nei due anni successivi non riuscì quasi mai ad arrivare al traguardo nelle corse disputate in Italia. Lo penalizzarono il carattere fortemente emotivo e la lieve cardiopatia che ne condizionava le prestazioni sportive e lo costrinse molte volte al ritiro.Fu nel 1964 che Bitossi si mise definitivamente in luce. Correndo con la formazione Springoil-Fuchs al Giro d'Italia vinse quattro tappe tra le quali la Cuneo-Pinerolo; per altre quattro volte arrivò secondo cogliendo a Milano la decima posizione nella classifica finale. Per tre anni consecutivi (1964, 1965 e 1966) vinse la "maglia verde" come leader della speciale classifica di miglior scalatore del Giro d'Italia. Nel 1965, ormai stabilmente nelle formazioni nazionali ai mondiali, passò alla squadra pratese Filotex, diretta da Waldemaro Bartolozzi. In quell'anno conseguì la vittoria del Tour de Suisse (con due successi parziali) e del Campionato di Zurigo 1965. Partecipò al Giro d'Italia cogliendo il settimo posto nella classifica finale oltre ad una vittoria di tappa.Il 1966 fu l'anno della definitiva consacrazione: vinse due tappe sia al Giro d'Italia (ottavo nella classifica finale) sia al Tour de France (diciassettesimo nella classifica finale), nonché la Coppa Sabatini. Gli organizzatori di circuiti lo invitano a numerose competizioni e la sua popolarità crebbe anche tra il pubblico europeo.Nel 1967 vinse la Tirreno-Adriatico, il Giro di Lombardia e la Coppa Agostoni, oltre a cogliere il terzo posto nella Milano-Sanremo. Partecipò inoltre al Giro d'Italia cogliendo il quindicesimo posto nella classifica finale oltre ad una vittoria di tappa.Ormai nella piena maturità agonistica, nel 1968 vinse ancora due tappe sia al Giro d'Italia (nono nella classifica finale) sia al Tour de France dove terminò ottavo nella classifica finale e vinse la classifica a punti (primo italiano ad indossare la maglia verde a Parigi), arrivando anche secondo nella classifica della montagna; inoltre vinse di nuovo il Campionato di Zurigo e la Coppa Sabatini e si aggiudicò anche la Coppa Bernocchi. Ai campionati del mondo di Imola, vinti da Vittorio Adorni, Bitossi dovette ritardare il suo attacco per non disturbare la fuga del suo compagno di squadra; nel finale arrivò quarto.Nel 1969 vinse la classifica a punti al Giro indossando fino al termine la maglia ciclamino e vincendo due tappe. A Milano colse la decima posizione in classifica finale. Nel 1970 fu campione italiano e vinse tra l'altro quattro tappe al Giro (ove fu settimo con nuovamente indosso la maglia ciclamino) e la Vuelta a Catalunya; fu settimo anche al Tour de Suisse, dove vinse due tappe e la classifica a punti. Ricevette alcuni importanti premi: il San Silvestro d'oro, il Cougnet ed il Tuttosport. Confermò il titolo di campione italiano anche nel 1971, vincendo la prova unica al Gran Premio Industria e Commercio di Prato. Vinse nuovamente il Giro di Lombardia.Nel 1972 Bitossi fu protagonista dello sfortunato epilogo dei campionati del mondo a Gap, in Francia. Nei chilometri finali era in testa alla corsa con altri sei corridori: Michele Dancelli, Marino Basso, Eddy Merckx, Cyrille Guimard, Joop Zoetemelk e Leif Mortensen. Gli italiani controllavano la gara, essendo Dancelli e Basso i due migliori velocisti del lotto. A quattro chilometri dall'arrivo, il francese Guimard provò una fuga e Bitossi lo seguì per marcarlo, visto che Guimard era pericoloso e veloce. Vedendo che Bitossi non collaborava alla fuga, Guimard rallentò.In una intervista Bitossi ha poi ricordato quel momento: «Ero fresco perché stavo alla ruota del francese. Ho pensato: Merckx è un amico di Guimard e non si sta dannando per inseguirlo. Dancelli e Basso sono italiani e quindi non stanno inseguendo. Guimard è stanco. Solo Zoetemelk e Mortensen potrebbero opporsi, ma sono in minoranza». Così Bitossi scattò e si sbarazzò facilmente di Guimard. A 1 300 metri dall'arrivo, il corridore azzurro si voltò e vide il gruppetto a 300 metri. Lungo il rettilineo finale in leggera salita Zoetemelk, Guimard e Merckx lanciarono l'inseguimento, Bitossi si voltò a ripetizione e cambiò più volte rapporto nel tentativo di trovare la cadenza giusta, mentre il vento contrario ne rallentava ulteriormente la marcia. Fu raggiunto proprio sul traguardo dal gruppo guidato dall'azzurro Basso, che lo superò sulla linea lasciandogli la medaglia d'argento.Nel 1973, ormai trentatreenne, lasciò la Filotex per approdare alla Sammontana, ma le vittorie non erano finite ed il ciclista toscano fu protagonista vincendo quell'anno i Giri del Veneto e dell'Emilia. L'anno successivo venne ingaggiato dalla Scic, con la quale partecipò per la prima volta alle classiche del Nord, dove non sfigurò cogliendo qualche piazzamento. Tornò a partecipare alle corse a tappe: vinse quattro tappe al Tour de Suisse e tre al Giro d'Italia, dove si piazzò al nono posto e colse il secondo posto nella classifica a punti.Nel 1976 con la squadra Zonca-Santini tornò a vincere il campionato italiano e una tappa al Giro ed alla Parigi-Nizza. Nell'anno seguente cambiò ancora squadra, approdando alla Vibor, con la quale vinse il Gran Premio Città di Camaiore ed alcune competizioni minori. Esordì nel ciclocross, cogliendo un'affermazione nei campionati italiani. Nello stesso anno, convocato ancora in Nazionale, Bitossi conquistò la medaglia di bronzo ai mondiali di San Cristóbal, in Venezuela. Chiuse la stagione con un terzo posto al Giro di Lombardia.Bitossi terminò la sua carriera nel 1978 dopo la stagione con la Gis Gelati, durante la quale vinse ancora due gare riconfermando inoltre il titolo di campione italiano nel ciclocross.

Franco Bitossi (Carmarthen, Lawn 1 September 1940) and ciclocrossista Italian road cyclist. Professional from 1961 to 1978, he won twenty-one stages in the Tour of Italy and four in the Tour de France in Duels also two editions of the Tour of Lombardy, and the silver medal at the 1972 world championships and a bronze edition 1977.Era nicknamed "Heart mate" nickname originated by sudden attacks of tachycardia, which often forced him to stop running. Nevertheless had a career high, the racing line and in those in stages, achieving a total of 171 vittorie.Iniziò the cycling career in 1957 bringing ten victories in the cadet category. From 1959 to 1961 as an amateur races bringing twenty-one victories, went professional in 1961. In the first few years as a professional came victories: The first race was won a stage in Three Days of the South, with the shirt of Philco in 1961. The next two years could hardly ever get to the finish line in races run in Italy. The penalized the highly emotional and mild heart disease who conditioned sports performance and many times forced him to ritiro.Fu Bitossi in 1964 that began definitively to light. Running with the formation Springoil-Fuchs to the Tour of Italy won four stages including the Cuneo-Pinerolo, finished second four other times for taking tenth place in Milan in the final standings. For three consecutive years (1964, 1965 and 1966) won the "green jersey" as leader of the special list of best climber of the Tour of Italy. In 1965, now firmly in national training programs at the World Championships, the team went Filotex Prato, headed by Waldemaro Bartolozzi. In that year he obtained the victory of the Tour de Us (with two partial successes) and the Championship of Zurich 1965. He participated in the Tour of Italy taking the seventh place in the final over to win tappa.Il 1966 was the final year of the consecration, both won two stages in the Tour of Italy (eighth in the final) and the Tour de France (seventeenth in the final classification) and the Coppa Sabatini. The circuit organizers invited him to various competitions and his popularity grew among the public europeo.Nel 1967 he won the Tirreno-Adriatico, the Giro di Lombardia and the Coppa Agostoni, than to take third place in the Milan-Sanremo. Also participated in the Tour of Italy taking the fifteenth place in the final over to win a competitive tappa.Ormai in full maturity, in 1968 and won two more stages in the Tour of Italy (ninth in the final) and the Tour de France where he finished eighth in the final and won the points classification (first Italian to wear the green jersey in Paris), also coming second in the mountain, also again won the Championship of Zurich and the Coppa Sabatini and also won the Cup Bernocchi. At the world championships in Imola, won by Vittorio Adorni, Bitossi had to delay his attack to not disturb the flight of his teammate, came in the final quarto.Nel 1969 he won the points classification in the Tour wearing the cyclamen jersey until the end and winning two stages. In Milan, took tenth place in the final standings. In 1970 he was Italian champion and won among the other four stages at the Giro (where he was seventh with back wearing the cyclamen jersey) and the Vuelta a Catalunya, was also seventh in the Tour de Us, where he won two stages and the points classification. He received several important awards: the Golden Year's Eve, and the Cougnet Tuttosport. He confirmed also the title of Italian champion in 1971, winning the Grand Prix test only to Industry and Commerce of Prato. Again won the 1972 Tour of Lombardia.Nel Bitossi was the star of the unfortunate ending of the world championships in Gap, France. In the final kilometers he was leading the race with six other riders: Michael Dancelli, Marino Basso, Eddy Merckx, Cyrille Guimard, Joop Zoetemelk and Leif Mortensen. Italians controlled the race, being Dancelli and the two best sprinters in the Lower Lot. Four kilometers from the French Bitossi Guimard tried an escape and followed him to mark it, as Guimard was dangerous and fast. Seeing that Bitossi uncooperative fled, Guimard rallentò.In Bitossi an interview he recalled that moment: "I was cool because I was at the wheel of the French. I thought: Merckx is a friend of Guimard and you are not damning to chase him. Dancelli and Basso are Italian and therefore is not seeking. Guimard is tired. Only Zoetemelk and Mortensen might resist, but they are in the minority. Thus Bitossi snapped and got rid of easily Guimard. At 1 300 meters from the finish, the blue racer turned and saw the group at 300 meters. Along the final straight uphill Zoetemelk, Guimard and Merckx launched the chase, turned Bitossi repeating several times and changed the relationship in an attempt to find the right cadence, while the wind was against it slowed further march. It was right on target reached by the group led from blue Basso, who passed him on the line leaving the silver medal. In 1973, now thirty-three, left the Filotex Sammontana to land at, but the victories were not over and the cyclist was Tuscan Turn the player winning that year the Veneto and Emilia. The following year he was hired by the SCIC, with which he participated for the first time to the classic North, where disfigured taking some placement. He returned to participate in stage races: won four stages at the Tour de Us and three in the Tour of Italy, where he finished ninth and took second place in the standings in 1976 with the team punti.Nel Zonca-Santini went on to win the Italian league and a stage in the Giro and the Paris-Nice. In the following team changed again, landing at VIBOR, with whom he won the Gran Premio Città di Camaiore and some minor competitions. He began in cyclocross, taking a claim in the Italian championships. In the same year, still called the National Bitossi won the bronze medal at the World Championships in San Cristobal, Venezuela. He closed the season with third place in the Tour of Lombardia.Bitossi ended his career in 1978 after the season with Gis Gelati, during which he won two more races Reaffirming also the title of Italian champion in cyclo-cross.

martedì 27 marzo 2012

I GRANDI DEL CICLISMO : ALFREDO BINDA

Alfredo Binda (Cittiglio, Varese 11 agosto 1902 – 19 luglio 1986) Ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1922 al 1936, vinse cinque Giri d'Italia e tre campionati del mondo su strada.
Forte sia in pianura che in salita, è considerato uno dei ciclisti più grandi di sempre.Cresciuto a Nizza, dove iniziò l'attività professionistica nel 1922; rimase in Francia fino al 1924, data alla quale aveva già vinto 30 corse. Vinse cinque edizioni del Giro d'Italia (1925, 1927, 1928, 1929 e 1933), record assoluto condiviso con Fausto Coppi ed Eddy Merckx; nell'arco della carriera conquistò complessivamente 41 tappe al Giro, record mantenuto fino al 2004, quando fu superato da Mario Cipollini. In tutto rimase in testa alla classifica generale per 60 tappe. Nel 1927 vinse 12 delle 15 tappe del Giro, e nel 1929 ben otto tappe consecutive: entrambi record imbattuti.A causa della sua manifesta superiorità, nel 1930 fu pagato dagli organizzatori per non partecipare al Giro, ottenendo 22 500 lire, una cifra corrispondente al premio per la vittoria finale e ad alcune vittorie di tappa. Nel 1933 fu il vincitore della prima cronometro della storia del Giro: 62 km da Bologna a Ferrara.Non ottenne invece mai risultati di rilievo al Tour de France, al quale partecipò di rado anche negli anni del suo dominio in campo internazionale. Affrontò il Tour nel 1930 (anno della sua forzata rinuncia al Giro), vincendo due tappe consecutive, a Pau e a Luchon, avviandosi a dominare la corsa insieme al suo compagno di squadra Learco Guerra; tuttavia, dei dissidi con la federazione italiana, che ancora non gli aveva versato l'indennizzo promesso per non aver partecipato al Giro, lo spinsero ad abbandonare. D’inverno si recava oltreoceano per disputare le remunerative “sei giorni” nordamericane: negli Usa era una star. Correva con lucidità, classe ed eleganza: i francesi lo chiamarono “La Gioconda”, perché era bello come il capolavoro del Louvre. Programmava meticolosamente gli obiettivi e raramente li mancava. Nel suo ricco palmarès figurano anche tre campionati del mondo (record), due Milano-Sanremo, quattro Giri di Lombardia e quattro campionati italiani.Lasciò l'attività nel 1936, dopo un incidente che gli provocò la frattura del femore. Diventò commissario tecnico della Nazionale italiana, ruolo che ricoprì per ben dodici anni, in cui accumulò fama e successi degni della sua carriera da corridore: guidò infatti le trionfali spedizioni alla Grande Boucle con Bartali nel 1948, Coppi nel 1949 e 1952, e Nencini nel 1960. La sua riconosciuta abilità tecnica e diplomatica fu alla base dell'accordo fra Bartali e Coppi e del massimo rendimento della squadra.


Alfredo Binda (Cittiglio, Varese August 11, 1902 - July 19, 1986) cyclist road riders, and Italian. Professional from 1922 to 1936, won five Tours of Italy and three world championships on the road. Forte is flat or on hills, is considered one of the greatest cyclists of sempre.Cresciuto in Nice, where he began his professional activities in 1922 and remained in France until 1924, at which time he had already won 30 races. He won five editions of the Tour of Italy (1925, 1927, 1928, 1929 and 1933), record shared with Fausto Coppi and Eddy Merckx, won over his career total of 41 stages in the Giro, a record held until 2004, when it was superseded by Mario Cipollini. In all, he was leading the overall standings by 60 steps. In 1927 he won 12 of the 15 stages of the Tour, and in 1929 eight consecutive stages: both records imbattuti.A because of its apparent superiority, in 1930 was paid by the organizers not to participate in the Giro, getting 22 500 pounds, a figure representing the prize for the win and some stage wins. In 1933 he was the winner of the first trial in the history of the Tour: 62 km from Bologna to Ferrara.Non but never achieved significant results in the Tour de France, which participated frequently in the years of its domination in the international arena. Confronted the tour in 1930 (the year of his forced renunciation of the Giro), winning two consecutive stages, in Pau and Luchon, moving to dominate the race with his teammate Learco War, but the differences with the Italian federation, which still had not paid the promised compensation for not having participated in the Tour, led him to abandon. In the winter he went overseas to compete in the lucrative "six days" U.S.: the U.S. was a star. He ran with clarity, class and elegance: the French called it "La Gioconda", because it was beautiful as the masterpiece of the Louvre. Was planning meticulously goals and they rarely missed. In his rich collection also includes three world championships (record), two Milan-Sanremo, four tours of England and four championships italiani.Lasciò activity in 1936, after an accident that caused the fracture of the femur. He became coach of the Italian national team, a position he held for twelve years, in which amassed fame and success worthy of his career as a runner: it led the triumphant expeditions to the Grand Boucle in 1948 with Bartali, Coppi in 1949 and 1952, and in Nencini , 1960. Its recognized technical and diplomatic skills, was the basis of the agreement between Coppi and Bartali and maximum team performance. 


lunedì 26 marzo 2012

I GRANDI DELLA MARATONA : FRANCA FIACCONI

Franca Fiacconi è nata a Roma il 4 Ottobre 1965. insegnante di educazione fisica, diplomata Isef. Ha fatto la testimonial di: Roma City Maraton (1996 – 1997 ) - Maratona della Citta' di Roma (1999 ) - Olimpiadi Roma ( 2004 ) - Candidate City Telethon (1996 - 1997 - 1998 – 1999 ) - A.D.M.O. - Associazione Donatori Midollo Osseo (1998 ).Vincitrice della Maratona di New York 1998 - due volte 2° posto nella Maratona di New York: 1996 e 2000 - 3° posto nella Maratona di New York 1997 - Campionessa Italiana di Maratona: 1996 e 1998 - Medaglia d'Argento alle Universiadi di Buffalo 1993 - Medaglia di Bronzo a Squadre nella Coppa Mondo: Atene 1997 - Medaglia d'Argento a squadre nella Coppa Europa: Budapest 1998 - 4° posto ai Campionati Europei di Budapest 1998.Medaglia d'argento alle Universiadi di Buffalo 1993 - 30° posto nella Coppa del Mondo di Maratona: S.Sebastian 1993 - 13° posto ai Campionati Mondiali: Atene 1997 Medaglia di bronzo a squadre - 4° posto ai Campionati Europei: Budapest 1998 Medaglia d'argento a squadre - 27° posto ai Campionati Mondiali di 1/2 Maratona: Zurigo 1998. Vincitrice maratona Europea di Trieste 2002 (migliore prest. Italiana dell'anno) - Vincitrice della Ultramaratona Boa Vista 2001 (2 tappe per un totale di 150km.) -  vincitrice della Maratona di Enschede (Olanda)2001 - Vincitrice della Maratona di Trieste 2001 - Vincitrice della Maratona delle Sabbie 2001 (Ultramarathon-6 tappe nel deserto del Sahara per un totale di 243 km.) - Vincitrice della Maratona di Padova 2000 - Vincitrice della Maratona di Praga 1999 - Vincitrice della Maratona di New York 1998 - Vincitrice della Maratona di Roma 1998 - Vincitrice della Maratona di Torino 1998 - Vincitrice della Maratona di Torino 1996 - Vincitrice della Maratona di Carpi 1996 - Vincitrice della Maratona di Cesano Boscone (MI) 1995 - Vincitrice della Maratona di Penang (Malesia) 1994 - Vincitrice della Maratona di Egna - Alto Adige 1994 - Vincitrice della Maratona di Enschede (Olanda) 1994 - Vincitrice della Maratona di Livorno 1993 - Vincitrice della Maratona di Bologna 1990.41 Maratone corse: 22 all'estero e 18 in Italia - 2 ultramaratone corse: 2 vittorie  - 16 vittorie in Maratona - 9 secondi posti in Maratona -  11 record gara nella Maratona - Seconda al mondo nella speciale classifica per maggior numero di maratone corse sotto le 2h30' - Nel 1998 ha ottenuto la 5° prestazione mondiale dell'anno - Il tempo 2h25'17" alla Maratona di New York 98 è la 21° prestazione Mondiale All-Time e record Italiano - 5 presenze in Nazionale e 3 Medaglie con la maglia della Nazionale: 1) Argento Universiadi di Buffalo 1993,  2) Bronzo a squadre nella Coppa del Mondo di Atene 97.





Franca Fiacconi was born in Rome October 4, 1965. physical education teacher, a graduate ISEF. He made the face of Rome City Marathon (1996 - 1997) - Marathon City 'of Rome (1999) - Rome Olympic Games (2004) - Candidate City Telethon (1996 - 1997 - 1998 - 1999) - ADMO - Bone Marrow Donor Association (1998). Winner of the New York Marathon 1998 - two times 2 ° place in New York City Marathon: 1996 and 2000 to 3 rd place in the New York Marathon 1997 - Marathon Italian Champion: 1996 and 1998 - Silver medal at the Universiade in Buffalo 1993 - Bronze Medal in the Team World Cup in Athens 1997 - Silver medal team in the European Cup in Budapest from 1998 to 4 th place at the European Championships in Budapest 1998.Medaglia silver at the Universiade in Buffalo from 1993 to 30 th place in World Cup Marathon: S.Sebastian 1993 to 13 th place in the World Championships in Athens 1997 bronze medal team - 4 th place at the European Championships: Budapest 1998 Silver Medal teams - 27 th place in World Championship 1/2 Marathon: Zurich 1998. European Marathon Winner of Trieste 2002 (better perst. Year Italian) - Winner of the Boa Vista Ultramarathon 2001 (2 stages for a total of 150km.) - Winner of the Marathon Enschede (Netherlands) 2001 - Winner of the 2001 Marathon of Trieste - winner of the Marathon of the Sands 2001 (Ultramarathon-6 stages in the Sahara Desert for a total of 243 km.) - Winner of the Padova Marathon 2000 - Winner of the Prague Marathon 1999 - Winner of the New York Marathon 1998 - Marathon Winner Rome 1998 - Winner of the 1998 Turin Marathon - Winner of the 1996 Turin Marathon - Winner of the 1996 Carpi Marathon - Marathon Winner of Cesano Boscone (MI) 1995 - Winner of Marathon Penang (Malaysia) 1994 - Winner of Marathon Egna - Alto Adige 1994 - Winner of Marathon Enschede (Netherlands) 1994 - Winner of the Livorno Marathon 1993 - Winner of the Bologna 1990.41 Marathon Marathon races: 22 abroad and 18 in Italy - 2 ultramarathon races: 2 wins - 16 wins in Marathon - 9 second places in Marathon - 11 record in the marathon race - the world's second special prize for most marathons under 2h30 '- In 1998 he received the global performance of the 5 th - time 2h25'17 " New York City Marathon 98 is 21 ° to provide the World All-Time Record and Italian - 5 appearances in the National Users and 3 with the national team: 1) Silver 1993 Universiade in Buffalo, 2) Bronze Team in World Cup Athens 97. 



domenica 25 marzo 2012

I GRANDI DEL CICLISMO : LAURENT FIGNON

Laurent Fignon (Parigi, 12 agosto 1960 – Parigi, 31 agosto 2010)Ciclista su strada francese. Fu professionista dal 1982 al 1993 e vinse due Tour de France e un Giro d'Italia. Soprannominato "Il Professore" per l'abitudine di correre indossando occhiali da vista, morì prematuramente, a cinquant'anni, a causa di un cancro che aveva interessato lo stomaco ed il pancreas.Si mise in luce tra i grandi del ciclismo nel 1982, al primo anno da professionista, vincendo il Critérium International. Appena ventiduenne, e all'esordio nella corsa, trionfò l'anno seguente al Tour de France, approfittando anche dell'assenza di Bernard Hinault, il dominatore della scena ciclistica di quegli anni. Si confermò tuttavia l'anno seguente, questa volta sconfiggendo il titolato rivale e mettendo a referto ben cinque vittorie di tappa, due in salita sulle Alpi e tre a cronometro; sempre nel 1984 conquistò inoltre il secondo posto, dietro Francesco Moser, al Giro d'Italia, corsa a tappe che vincerà poi nel 1989.In quello stesso anno, dopo una lunga assenza per infortunio, si classificò secondo al Tour de France, a otto secondi di distanza dall'americano Greg Lemond, il minor distacco mai registrato al Tour tra primo e secondo. Corridore in grado di essere competitivo anche nelle "classiche", si impose nella Freccia Vallone nel 1986, nella Milano-Sanremo del 1988 e 1989, ancora una volta nel Critérium International del 1990.Chiusa la carriera nel 1993, restò nel mondo del ciclismo in ambito organizzativo: ebbe una parte non secondaria durante la stesura delle tappe del Tour de France 2004.Nella sua autobiografia "Eravamo giovani e spensierati" dichiarò di avere un tumore in stadio avanzato alle vie digestive. Proprio questo tumore lo portò alla morte il 31 agosto 2010 all'età di 50 anni. Fino a poco tempo prima, era stato attivo come commentatore di gare ciclistiche per la Televisione di Stato francese: in questa veste aveva anche svolto il ruolo di opinionista per France 2 durante il Tour de France 2010.


Laurent Fignon (Paris, August 12, 1960 - Paris, August 31, 2010) French cyclist on the road. He was professional from 1982 to 1993 and won two Tour de France and Tour of Italy. Nicknamed "The Professor" for the habit of running while wearing eyeglasses, died prematurely, at fifty, due to a cancer that had affected the stomach and pancreas.Si brought to light among the greats of cycling in 1982, the first year as a pro, winning the Criterium International. Barely twenty-two, and the debut in the race, triumphed the following year at the Tour de France, taking advantage of the absence of Bernard Hinault, the ruler of the cycling scene in those years. He confirmed, however the following year, this time defeating the rival and titrated by putting on the scoresheet five stage wins, two in the Alps and three uphill time trial, won again in 1984 also ranked behind Francesco Moser, the Giro d 'Italy, stage race that will win again in 1989.In that same year, after a long absence through injury, he finished second in the Tour de France, eight seconds apart by American Greg Lemond, the smallest gap ever recorded in the Tour between the first and second. Riders can be competitive even in the "classic", came in the Fleche Wallonne in 1986, the Milan-Sanremo in 1988 and 1989, again in the Critérium International 1990.Chiusa career in 1993, remained in the world of cycling organizational context: he is not a minor part in the writing stages of the Tour de France 2004.Nella his autobiography "We were young and carefree," said that he had a tumor in advanced digestive tract. Just this tumor led to his death August 31, 2010 at the age of 50 years. Until a short time before, had been active as a commentator on TV for the bicycle races of the French state: in this capacity he also served as a commentator for France 2 during the Tour de France 2010.

sabato 24 marzo 2012

I GRANDI DELLA MARATONA : GIACOMO LEONE


Giacomo Leone (Francavilla Fontana, Brindisi -10 aprile 1971)  Vincitore nel 1996 della Maratona di New York in 2:09:54.È stato l'ultimo europeo a vincerla prima dell'inizio del dominio africano spezzato nel 2006 e nel 2008 da un atleta brasiliano. Leone ha tagliato il traguardo da vincitore dopo le imprese riuscite a Orlando Pizzolato nel 1984 e 1985 e Gianni Poli nel 1986. Leone detiene il record di italiano più veloce alla maratona di New York.Già da diciottenne si cimenta in gare di 20-21 km su strada. Nel 1989 vince la medaglia di bronzo agli Europei juniores di corsa su strada (20 km) e l'anno successivo arriva quinto ai Mondiali juniores della stessa specialità. A soli 20 anni decide di debuttare nella maratona alle Universiadi di Sheffield. Decide di accostarsi alla distanza in modo abbastanza prudente e chiude quindicesimo in 2:27:31. Da lì parte una lunga serie di maratone in cui Giacomo si dimostra uno dei migliori maratoneti italiani (e non solo) di sempre. Vince la Maratona di New York nel 1996, diventa il secondo maratoneta italiano di tutti i tempi dal punto di vista cronometrico con 2:07:52, giunge quinto alle olimpiadi di Sydney 2000, per sette volte è sotto il grande muro delle 2:10:00.È stato allenato sin da ragazzo e sino al 1998 da Piero Incalza, poi dal 1998 al 2003 da Massimo Magnani e ora di nuovo da Piero Incalza.
Giacomo Leone (Francavilla Fontana, Brindisi -10 April 1971) Winner of the 1996 New York Marathon in 2:09:54. He was the last European to win it before the African domain broken in 2006 and 2008 by a Brazilian athlete. Leone has crossed the line a winner after the successful enterprises in Orlando Pizzolato in 1984 and 1985, and Gianni Poli in 1986. Leo holds the record for the fastest Italian marathon in New York.Già from eighteen engages in races of 20-21 km on the road. In 1989 he won the bronze medal at the European junior road race (20 km) and the following year, fifth at the Junior World Cup in the same specialty. At 20 he decided to debut in the marathon at the World University Games in Sheffield. He decides to approach the distance so close and careful enough fifteenth in 2:27:31. From there, a long series of marathons in which James is one of the best marathon runners proves Italians (and others) ever. He won the New York Marathon in 1996, becomes the second Italian marathon runner of all time in terms of lap time with 2:07:52, came fifth at the 2000 Sydney Olympics, seven times, is under the great wall of 2:10 : 00.È was trained as a boy and up to 1998 by Piero Incalza, then from 1998 to 2003 by Massimo Magnani and time again by Piero Incalza.


venerdì 23 marzo 2012

SPORTIVI DI CUORE : Clay Regazzoni

Clay Regazzoni (Lugano, 5 settembre 1939 – Fontevivo, 15 dicembre 2006), Pilota automobilistico svizzero di Formula 1. All'età di 24 anni debutta nel 1963 disputando alcune cronoscalate con un Austin Sprite 950, proseguendo l'anno successivo con una Mini Cooper S 1070 e salendo in Formula 3 con una Brabham-Ford nel 1965 e disputando la sua prima gara di Formula 2 nel 1966 a Siracusa sempre con una Brabham, dove coglie la pole position. Nel 1967 continua in Formula 3, passando alla Tecno e vincendo il XV Gran Premio de España per F2 e F3 e diventando vicecampione europeo nella Coppa Europa disputatasi in gara unica ad Hockenheim, piazzamento che consegnò la Coppa delle Nazioni alla Svizzera. L'anno seguente Regazzoni disputa varie gare in F3, facendo stavolta sua la Coppa Europa ad Hockenheim, contribuendo con questa vittoria alla seconda affermazione consecutiva della Svizzera nella Coppa delle Nazioni. Il suo impegno principale è però il Campionato Europeo di Formula 2 con lo stesso team, dove salta tre delle nove gare e conquista due podi, per poi terminare la stagione in Sudamerica disputando la XVII Temporada Argentina, sempre con la Tecno di F2. Ma l'anno della sua definitiva affermazione è il 1970, quando diventa Campione europeo di Formula 2 con la Tecno, vincendo quattro delle otto gare della serie e riuscendo solo alla penultima gara (grazie al regolamento sugli "scarti") ad avere la meglio su un regolarissimo Derek Bell. Pilota caratterizzato da un talento istintivo e da un notevole coraggio, Regazzoni fece un debutto sensazionale con la Scuderia Ferrari nel 1970, aggiudicandosi dopo sole quattro gare il Gran Premio d'Italia, nonostante negli ultimi giri la sua vettura perdesse benzina, e terminando il campionato al terzo posto assoluto, alle spalle del compagno di squadra Jacky Ickx e di Jochen Rindt, unico campione del mondo alla memoria. Si accorda quindi con la BRM per il 1973, facendo squadra con Jean-Pierre Beltoise e con Niki Lauda. Proprio con quest'ultimo farà ritorno alla Ferrari l'anno successivo, suggerendone l'ingaggio a Enzo Ferrari e formando con il direttore sportivo Luca Cordero di Montezemolo e il direttore tecnico Mauro Forghieri la base del gruppo che riporterà la scuderia di Maranello ai vertici mondiali. Nel 1974 Regazzoni, dopo essere arrivato a pari punti con Emerson Fittipaldi alla vigilia dell'ultima gara dovette arrendersi al brasiliano a causa di problemi alle sospensioni perdendo per soli tre punti. Tuttavia dopo aver perso il mondiale del '74 Regazzoni venne messo in secondo piano e la Ferrari, a partire dal 1975, puntò su Lauda, ciò causò un deterioramento dei rapporti con la squadra, ma il peggio venne con la primavera del 1976, dopo la partecipazione di Regazzoni a un varietà televisivo della RAI, che ebbe come conseguenza una dichiarazione di Enzo Ferrari che lo definì: "Viveur, danseur, calciatore, tennista e, a tempo perso, pilota", da quel momento Regazzoni capì che il suo tempo in Ferrari era finito. La carriera di Regazzoni terminò in seguito ad un incidente sul circuito di Long Beach nel 1980. La sua vettura uscì di pista al 51° giro a causa di un'avaria all'impianto frenante e si schiantò a 270 km/h contro la Brabham di Ricardo Zunino che era rimasta abbandonata dai commissari nella via di fuga dopo il ritiro dell'argentino. Le gravissime ferite che il pilota riportò alle gambe e alla spina dorsale lo resero per sempre paraplegico, e un successivo intervento risolutore ne peggiorò ancor di più le condizioni. Regazzoni, pur costretto su una sedia a rotelle, non abbandonò il mondo dei motori partecipando ad alcune gare rallystiche su vetture con comandi modificati per l'occasione, e rivelandosi commentatore sportivo, oltre che promotore dell'inserimento dei disabili nello sport. Regazzoni perderà la vita il 15 dicembre 2006, lungo l'A1 all'altezza dello svincolo con l'A15 Parma-La Spezia. Secondo i risultati dell'autopsia, Regazzoni era deceduto alla guida a causa di un malore prima dell'incidente.


Clay Regazzoni (Lugano, September 5, 1939 - Fontevivo, December 15, 2006), the Swiss Formula 1 pilot car. At age 24 he debuted in 1963, taking part in some time trials with an Austin Sprite 950, continuing the next year with a Mini Cooper S 1070 and going up to Formula 3 with a Brabham-Ford in 1965 and competing in his first race in Formula 2 in 1966 in Syracuse always with a Brabham, which captures the pole position. Continue in Formula 3 in 1967, rising to techno and winning the Gran Premio de España XV for F2 and F3 and becoming runner up in the European Cup Europe which took place in race one at Hockenheim, placing that gave the Nations Cup to Switzerland. The following year Regazzoni various races in F3 dispute, this time making his European Cup at Hockenheim, with this victory contributing to Switzerland's second consecutive Cup of Nations. Its main task is, however, the Formula 2 European Championship with the same team, where he jumps three of nine races and won two stages, before ending the season in South America competing in the seventeenth Temporada Argentina, always with the Tecno F2. But the final year of his statement is 1970, when he became European champion with Tecno Formula 2, winning four of the eight races of the series and having only the penultimate race (thanks to the Regulation on "waste") to get the better of a very regular Derek Bell. Pilot features an instinctive talent and a remarkable courage, Regazzoni made a sensational debut with Scuderia Ferrari in 1970, after winning just four races on the Grand Prix of Italy, although in the final laps his car lost fuel, and ending the championship third overall, behind teammate Jacky Ickx and Jochen Rindt, the only world champion to the memory. It therefore accords with the BRM for 1973, teaming with Jean-Pierre Beltoise and Niki Lauda. Just with the latter will return to Ferrari next year, suggesting the recruitment and training with Enzo Ferrari sporting director Luca Cordero di Montezemolo and the technical director Mauro Forghieri the basis of the group that will bring back the team from Maranello to the top of the world . Regazzoni in 1974, after finishing level on points with Emerson Fittipaldi at the eve of the race had to surrender to the Brazilian because of suspension problems losing by just three points. But after losing the '74 World Regazzoni was overshadowed and Ferrari, in 1975, she headed Lauda, ​​this caused a deterioration of relations with the team, but the worst was the spring of 1976, after Regazzoni participation of a variety of television RAI, which resulted in a declaration of Enzo Ferrari who defined it as: "Viveur, danseur, soccer, tennis, and in his spare time, the pilot," Regazzoni from that moment he realized that his time in Ferrari was over. Regazzoni's career ended after an accident on the Long Beach circuit in 1980. His car left the track on lap 51 due to a failure of the braking and crashed at 270 km / h against Brabham Ricardo Zunino who had been abandoned by the Commissioners to escape after the withdrawal of the Argentine . The pilot reported that the most serious wounds to the legs and spine, made him forever a paraplegic, and successive solver it worsened the conditions even more. Regazzoni, while confined to a wheelchair, did not abandon the world of motor racing by participating in some of rally cars with modified commands for the occasion, and revealing sports commentator, as well as promoting inclusion of disabled people in sport. Regazzoni loses life December 15, 2006, along the A1 at the junction with the A15 Parma-La Spezia. According to the autopsy results, Regazzoni was driving died due to a stroke before the accident.


giovedì 22 marzo 2012

I GRANDI DEL CICLISMO:GIOVANNI BATTAGLIN

Giovanni Battaglin (Marostica, 22 luglio 1951)Ciclista su strada italiano. Professionista dal 1973 al 1984, vinse un Giro d'Italia e una Vuelta di Spagna.Nel 1972 vinse il Giro d'Italia dilettanti e l'anno dopo passò professionista con la Jollyceramica, piazzandosi terzo nella corsa rosa dietro Eddy Merckx e Felice Gimondi. Nel 1974 vinse il Giro dell'Appennino e nel 1975 sembrò destinato ad aggiudicarsi il Giro dopo aver vinto due tappe (una in salita e una cronometro) e aver indossato per due giorni la maglia rosa, ma un crollo sulla salita del Ciocco lo costrinse a un finale di giro nelle retrovie.Negli anni successivi vinse una tappa al Tour de France 1976 e nel 1978 passò alla Fiorella, con cui conquistò nello stesso anno tre tappe del giro della Svizzera. Approdato alla Inoxpran, nel 1979 vinse la classifica scalatori al Tour de France nel quale si classificò sesto. Con la maglia della nazionale italiana ai mondiali del 1979, disputatisi a Valkenburg, fu tra i protagonisti della fuga vincente, ma cadde ostacolato dall'olandese Raas e dal tedesco Thurau, che gli tagliarono la strada nella volata finale.Nel 1980 fu terzo al Giro d'Italia dietro Bernard Hinault e Wladimiro Panizza. L'anno della consacrazione fu il 1981, nel corso del quale vinse il Giro d'Italia e la Vuelta di Spagna, accoppiata riuscita in precedenza solo ad Eddy Merckx ed in seguito ad Alberto Contador.Dopo i trionfi al Giro ed alla Vuelta, non ottenne più risultati di rilievo e si ritirò dal ciclismo professionistico nel 1984, anno in cui ebbe termine il contratto con la Carrera.
Giovanni Battaglin (Marostica, 22 July 1951) Italian road cyclist. Professional from 1973 to 1984, he won a Tour of Italy and Tour of España.Nel 1972 he won the Tour of Italy amateur and professional the following year passed with Jollyceramica, placing third in the Giro behind Eddy Merckx and Felice Gimondi. In 1974 he won the Tour of the Apennines and in 1975 seemed destined to win the Giro after winning two stages (a rising and a stopwatch) and wearing the pink jersey for two days, but a fall on the edge of the Choco forced him to retrovie.Negli a final lap in the following years he won a stage in the Tour de France 1976 and in 1978 went to Fiona, with whom he conquered in the same year, three stages of the Tour de Us. Inoxpran arrived at, in 1979 won the climbers classification at the Tour de France where he finished sixth. With the Italian national team at the World Championships of 1979, disputatisi Valkenburg, was among the leaders of the successful escape, but fell Raas hampered by the Dutch and German Thurau, who cut his way in the sprint finale.Nel 1980 was third at Giro of Italy behind Bernard Hinault and Wladimiro Panizza. The consecration was the year of 1981, during which he won the Tour of Italy and the Vuelta a España, coupled with previously failed only to Eddy Merckx and after Alberto Contador.Dopo triumphs at the Giro and the Vuelta, is not most important results obtained and retired from professional cycling in 1984, when the contract ended with Carrera.

mercoledì 21 marzo 2012

I GRANDI DELLA MARATONA:Waldemar Cierpinski





Waldemar Cierpinski (Neugattersleben, 3 agosto 1950) atleta tedesco che vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Montreal 1976 e Mosca 1980 nella maratona.Inizia la carriera come siepista, per passare alla maratona nel 1974. Alle Olimpiadi del 1976 era praticamente sconosciuto e la sua affermazione fu una grossa sorpresa per tutti. Corse con il gruppo di testa fino all'attacco di Frank Shorter al 25° chilometro. Cierpinski lo raggiunse e vinse con 51 secondi di margine.Fu solo 4° agli Europei 1978, ma due anni più tardi fu nuovamente oro ai Giochi olimpici. Corse in riserva e raggiunse la testa solo al 36º km e prese saldamente il comando. Nonostante l'olandese Gerard Nijboer si fosse molto avvicinato nel finale, Cierpinski sprintò negli ultimi 200 metri ed ottenne il secondo alloro consecutivo, eguagliando Abebe Bikila.Terzo ai Mondiali del 1983, gli fu impedito di cercare il terzo oro olimpico dal boicottaggio imposto dai paesi dell'est europeo ai Giochi di Los Angeles 1984.Nei ranking mondiali di Track & Field News Cierpinski fu primo nella maratona nel 1976 e 1980 ed ottavo nel 1978 e 1983.Waldemar Cierpinski è oggi membro del Comitato olimpico tedesco.


Waldemar Cierpinski (Neugattersleben, August 3, 1950) German athlete who won the gold medal at the Olympics in Montreal 1976 and Moscow in 1980 as the career maratona.Inizia siepista, to switch to the marathon in 1974. At the 1976 Olympics was virtually unknown and his statement was a big surprise for everyone. He ran with the lead group until the attack of Frank Shorter, a 25 kilometer. Cierpinski overtook him and won by 51 seconds of margine.Fu only 4 ° at Euro 1978, but two years later he was again in the Olympic gold. Races in reserve and reached the head only to 36 º km and firmly took control. Despite the Dutchman Gerard Nijboer you were approached in the very final Cierpinski Sprinto in the last 200 meters and won the second consecutive laurel, Abebe Bikila.Terzo equaling the World Cup in 1983, he was prevented from looking for the third Olympic gold medal by the boycott imposed by countries Eastern Europe in the Games in Los Angeles 1984.Nei world ranking from Track & Field News Cierpinski was the first marathon in 1976 and 1980 and eighth in 1978 and 1983.Waldemar Cierpinski is now a member of the German Olympic Committee.

martedì 20 marzo 2012

I GRANDI DEL CICLISMO:Jacques Anquetil

Jacques Anquetil (Mont-Saint-Aignan, 8 gennaio 1934 – Rouen, 18 novembre 1987)  Ciclista su strada francese. Vincitore di cinque Tour de France, è anche uno dei soli cinque corridori capaci di imporsi in ciascuno dei tre maggiori giri nazionali (oltre al Tour de France, anche il Giro d'Italia e la Vuelta di spagna).Fu uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi. Professionista dal 1954 al 1969 con 205 vittorie.
Viene considerato dagli esperti uno dei più forti cronoman della storia del ciclismo, essendosi messo in luce fin dal giorno che, ancora diciannovenne, partecipò al Grand Prix des Nations, gara di 130 km a cronometro, e vinse con sei minuti di vantaggio sul secondo classificato.Ha vinto nella sua carriera ben 68 prove a cronometro contro avversari tra i più qualificati, ma avrebbe potuto ottenere ancora maggiori successi se non si fosse concesso a distrazioni ed eccessi. La sua vita privata, piuttosto movimentata, e le sue abitudini alimentari furono ben diverse da quelle di uno sportivo.La sua evidente potenza nel mulinare i lunghi rapporti è stata alla base di molte delle 26 vittorie nelle gare a tappe che fanno parte del suo bottino. Indubbia la sua caratteristica di corridore tattico, e talvolta poco spettacolare, che gli ha consentito di vincere più volte nei grandi Giri.La sua specializzazione nelle gare a tappe ha frenato la ricerca della vittoria nelle classiche di un giorno, cosicché soltanto le prestigiose classiche Gand-Wevelgem, Liegi-Bastogne-Liegi e Bordeaux-Parigi fanno spicco nel suo palmarès.Anquetil nel 1956 lanciò la sfida al record dell'ora di Fausto Coppi. La prima volta fallì, ma al secondo tentativo diventò primatista con km 46,159. Anquetil fu a sua volta superato qualche mese più tardi da Ercole Baldini, con km 46,393.Non essendo un velocista né un fondista, non conquistò mai la maglia di campione del mondo, anche se ci andò vicino nel 1966, anno in cui arrivò secondo battuto dal tedesco Rudy Altig. Fu decorato con la Legion d'Onore il 5 ottobre dello stesso anno.Erede di Louison Bobet, fu antagonista di Fausto Coppi, ormai anziano, e di Charly Gaul, specialista in salita. A cavallo degli anni '60, la sua popolarità fu in parte oscurata da corridori più spettacolari in Italia, Francia e Belgio, come Ercole Baldini, André Darrigade e Rik Van Looy. Suo grande rivale in Francia è stato Raymond Poulidor, detto "Pou Pou", alias "eterno secondo", al quale spesso ha inflitto inesorabili umiliazioni.Finita la carriera da ciclista è stato commissario tecnico della nazionale francese ai mondiali. Un cancro mise fine prematuramente alla sua vita.


Jacques Anquetil (Mont-Saint-Aignan, January 8, 1934 - Rouen, November 18, 1987) French cyclist on the road. Winner of five Tour de France, is also one of only five riders able to win in each of the three major national tours (in addition to the Tour de France, Tour of Italy and also the Vuelta of Spain). Was one of the greatest cyclists of all time. Professional from 1954 to 1969 with 205 victories. It is considered by experts as one of the strongest of chrono-cycling history, having been brought to light since that day, yet nineteen, attended the Grand Prix des Nations time trial race of 130 miles, and won with six minutes ahead of second ranked . He won in his career, fewer than 68 time trials against opponents among the most qualified, but it could achieve even greater success if he had not given to excesses and distractions. His private life, rather lively, and her eating habits were very different from those of its apparent power in a sportivo.La flailing her long relationship has been behind some of the 26 victories in stage races that are part of the spoils . Undoubtedly his characteristic tactical runner, and sometimes unspectacular, which enabled him to win several times in large Giri.La its specialization in stage races has slowed the search for victory in the classic one day, so that only the prestigious classic Ghent -Wevelgem, Liege-Bastogne-Liege and Paris-Bordeaux are prominent in his palmarès.Anquetil in 1956 issued the challenge to the record time of Fausto Coppi. The first time failed, but the second attempt became record holder with 46.159 km. Anquetil was in turn passed a few months later by Ercole Baldini, with 46.393 km. Not being a sprinter or a distance runner, not ever won the jersey of world champion, but came close in 1966, when he finished second beaten German by Rudy Altig. It was decorated with the Legion of Honor on Oct. 5 of that of Louison Bobet anno.Erede, was antagonistic to Fausto Coppi, now elderly, and Charly Gaul, climbing specialist. At the turn of the '60s, his popularity was partly obscured by the most spectacular riders in Italy, France and Belgium, as Ercole Baldini, and Rik Van Looy Darrigade André. His great rival Raymond Poulidor in France was called "Pou Pou", aka "eternal second", which is often inflicted inexorable umiliazioni.Finita his career as a cyclist was coach of the French national to global. A cancer put a premature end to his life.



lunedì 19 marzo 2012

I GRANDI DELLA MARATONA: STEFANO BALDINI

Stefano Baldini (Castelnovo di Sotto (RE), 25 maggio 1971) Maratoneta italiano.Tra i suoi successi, spicca la vittoria nella maratona alle Olimpiadi di Atene del 2004.Proviene da una famiglia numerosa, con 11 figli. Con alcuni fratelli ha praticato la corsa lunga (il fratello maggiore Marco vanta 2:16:32 nella maratona). Ha iniziato a correre tra le file dell'Atletica Guastalla. In seguito, a parte il periodo della leva militare, dove ha vestito la maglia delle Fiamme Oro, ha sempre indossato i colori della "Calcestruzzi Corradini Rubiera". I proprietari dell'azienda emiliana (presso la quale Baldini ha lavorato come dipendente fino alla fine del 2001), sponsor del club rubierese, sono i primi tifosi di Stefano e gli conservano tuttora un posto nell'organico della ditta. All'inizio della carriera è stato seguito da Emilio Benati, attualmente è allenato da Luciano Gigliotti (detto Lucio), che portò alla vittoria olimpica anche Gelindo Bordin. È stato sposato con Virna De Angeli (ex primatista italiana dei 400 m piani), dalla quale ha avuto Alessia, nata nel giugno 2001. Vive con la famiglia a Rubiera.Ha iniziato a correre fin da bambino, dedicandosi inizialmente ai 5.000 e 10.000 metri, e passando alla maratona nel 1995. Alto 1,76m per 60 kg, prima di vincere l'oro olimpico ad Atene aveva già preso parte alla maratona delle Olimpiadi di Sydney nel 2000. Ad Atlanta 1996 aveva gareggiato sui 5.000 e 10.000 metri. Ha vinto la maratona sia ai Campionati europei di Atletica Leggera 1998 a Budapest che ai Campionati europei di Atletica Leggera 2006 a Göteborg.Ha inoltre conquistato la medaglia d'oro ai Campionati mondiali di mezza maratona nel 1996 a Palma de Maiorca.
Al termine della maratona alle Olimpiadi di Pechino, che lo vede giungere al traguardo 12º in 2:13:25, l'atleta italiano, all'età di 37 anni, annuncia che quella appena terminata è stata la sua ultima maratona e che ora si dedicherà alle corse su strada. Nel 2010 annuncia il suo ritorno e la partecipazione alla maratona dei Campionati europei di atletica leggera 2010 a Barcellona, ma il 9 ottobre 2010 a causa di un infortunio, annuncia il suo ritiro.

Stefano Baldini (Castelnuovo di Sotto (Reggio Emilia), May 25, 1971) Marathon italiano.Tra his achievements, outstanding victory in the marathon at the Athens Olympics 2004.Proviene from a large family with 11 children. With some of the brothers has long practiced the race (his older brother Marco boasts 2:16:32 in the marathon). He began to run between the rows Athletics Guastalla. Thereafter, apart from the period of military service, where he wore the jersey of Flames Gold, has always worn the colors of the "Concrete Corradini Rubiera." The owners of the Emilia (in which Baldini has worked as an employee until the end of 2001), sponsor of the club rubierese, are the first fans of Stephen and still retain a place on the staff of the company. Early in his career was followed by Emilio Benati, is currently coached by Luciano Gigliotti (Lucio said), that led to Olympic victory also Gelindo Bordin. He was married to Virna De Angeli (former Italian record of 400 m planes), with whom he had Alessia, born in June 2001. He lives with his family to Rubiera.Ha started racing as a child, initially devoted to the 5,000 and 10,000 meters, and passing the marathon in 1995. Top 1.76 m for 60 kg, before winning the Olympic gold in Athens had already taken part in the Sydney Olympics marathon in 2000. In Atlanta 1996 he competed at 5,000 and 10,000 meters. He won the marathon at the European Championships in Athletics 1998 European Championships in Budapest in Athletics 2006 in Göteborg.Ha also won the gold medal at the World Half Marathon Championships in 1996 in Palma de Mallorca. At the end of the marathon at the Beijing Olympics, which saw him reach the finish line in 2:13:25 12 th, the Italian athlete, at the age of 37 years, announces that just ended was his last marathon and now devote to road races. In 2010, announces his return and participation in the marathon of the European Athletics Championships 2010 in Barcelona, ​​October 9, 2010 but due to an injury, announces his retirement. 


domenica 18 marzo 2012

I grandi del ciclismo:Claudio Chiappucci (el diablo)

Claudio Chiappucci (Uboldo, VA -28 febbraio 1963) Ciclista su strada, pistard e ciclocrossista italiano. Professionista dal 1989 al 1998, conta tre vittorie di tappa al Tour de France, una al Giro d'Italia e una Milano-Sanremo.Balza agli onori della cronaca nella edizione del Tour de France del 1990, quando entra in una delle classiche fughe bidone dei primi giorni arrivando ad accumulare più di 10' di vantaggio sui favoriti. Nelle tappe successive i suoi compagni di fuga lasciano i primi posti e soltanto lui resta ai vertici della classifica, vestendo la maglia gialla per 8 tappe, dalla 13ª fino alla penultima. La penultima tappa è a cronometro: Chiappucci parte con 5" di vantaggio sul grande favorito Greg LeMond, ma non riesce a difenderli, terminando il Tour al secondo posto in classifica generale. Fu il primo italiano a salire sul podio dal 1972, quando Felice Gimondi arrivò secondo dietro a Eddy Merckx.Nella sua carriera ha dovuto confrontarsi con campioni come Gianni Bugno e Miguel Indurain. Nel suo palmarès risaltano la vittoria alla Milano-Sanremo del 1991, dopo una lunga fuga, e la medaglia d'argento conquistata nel 1994 al campionato del mondo su strada disputato in Sicilia. Tra le vittorie più prestigiose va annoverata anche la Clásica San Sebastián del 1993 mentre tra i piazzamenti nelle gare di un giorno ci sono il terzo posto al Campionato di Zurigo del 1990, al Rund um den Henninger-Turm del 1989 e alla Freccia Vallone del 1991 e del 1993, nonché i secondi posti nel Henninger-Turm del 1992, nella Clásica San Sebastián dello stesso anno e nel Giro di Lombardia del 1992 e del 1994. Nel 1991 fu infine terzo al campionato italiano su strada.Memorabile la sua impresa del 18 luglio 1992: il Tour celebrava Fausto Coppi, che esattamente 40 anni prima aveva compiuto un'impresa leggendaria restando in fuga per 192 km e valicando in solitaria cinque colli alpini di Prima categoria. L'arrivo (al Sestriere) e alcune parti della tappa ricalcavano il percorso del Campionissimo. Chiappucci restò in fuga solitaria per 7 ore e 45 minuti (pari a 200 km), staccando anche Bugno e Indurain; il campione spagnolo patì al termine della tappa 2 minuti di ritardo (anche se alla fine vinse ugualmente il suo secondo Tour de France).




Claudio Chiappucci (Uboldo, VA February 28, 1963) cyclist road riders, and ciclocrossista Italian. Professional from 1989 to 1998, has three stage wins at the Tour de France, one in the Tour of Italy and Milan-Sanremo.Balza the headlines in the edition of the Tour de France in 1990, when he enters one of the classic tank leaks the first day coming to accumulate more than 10 'ahead of the favorites. In the later stages of his companions flee leaving the first and only he remains on the top position, wearing the yellow jersey for 8 steps, from 13 th until the penultimate. The penultimate stage time trial is: Chiappucci part with 5 "ahead of hot favorite Greg LeMond, but he can not defend them, finishing the Tour in second place overall. It was the first Italian to reach the podium since 1972, when Felice Gimondi he finished second behind Eddy Merckx.Nella his career has had to deal with champions like Gianni Bugno and Miguel Indurain. In his victory trophy stand at the Milano-Sanremo in 1991, after a long flight, and the silver medal won in 1994 to world championship road raced in Sicily. Among the most prestigious victories, must be included also the Clásica San Sebastián in 1993 while among the placings in the races one day, there are third in the Championship of Zurich in 1990, the Rund um den Henninger- Turm of 1989 and the Fleche Wallonne in 1991 and 1993, and the second places in the Henninger-Turm, the 1992 Clásica San Sebastián in the same year and the Tour of Lombardy in 1992 and 1994. In 1991 it was finally the third Italian league strada.Memorabile of his company on 18 July 1992: Tour celebrated Fausto Coppi, who exactly 40 years earlier had made legendary business remaining on the run for 192 km and crossing five Alpine hills solo First Class. Arrival ( at Sestriere) and some parts of the path of the stage supercharged Campionissimo. Chiappucci remained on the run alone for 7 hours and 45 minutes (200 km), separating even Bugno and Indurain, the Spanish champion suffered at the end of leg 2 minutes late (although eventually also won his second Tour de France). 


sabato 17 marzo 2012

I GRANDI DELLA MARATONA : Marílson Gomes dos Santos

Marílson Gomes dos Santos (Brasilia, 8 agosto 1977) Atleta brasiliano, specialista nelle gare di fondo, vincitore in 2 edizioni della maratona di New York, primo sudamericano a riuscire nell'impresa.Detiene il record sudamericano dei 5000 e 10000 metri, oltre che i record di distanze non olimpiche, dai 15km fino alla mezza maratona. Nel 1997 e 1999 vince la mezza maratona alle Universiadi, nel 2003 colleziona una medaglia d'argento e una di bronzo ai giochi panamericani di Santo Domingo 2003, medaglie che tornerà a vincere ai giochi panamericani del 2007 sulle stesse distanze, bronzo nei 5000 metri e argento nei 10000.Nel 2006, primo sudamericano della storia, vince la maratona di New York col tempo di 2:09:58, bissando il successo nel 2008 nella stessa maratona, col tempo di 2:08:43.Nel 2011 partecipa alla maratona di Londra, finendo quarto dietro a 3 keniani che dominarono la gara, ma battendo il proprio record nella maratona portandolo a 2:06:34, a pochi secondi dal record sudamericano, che fu miglior prestazione mondiale, del connazionale Ronaldo da Costa, timbrato nel 1998 a Berlino.Nell'ottobre del 2011 vince la sua prima medaglia d'oro ai giochi panamericani, nei 10000 metri.





Marílson Gomes dos Santos (Brasilia, August 8, 1977) Brazilian athlete, specialist in distance races, winning in two editions of the New York Marathon, the first South American to achieve it. Holds the record for South America of the 5000 and 10000 meters, as well as Olympic records in distances from 15km to half marathon. In 1997 and 1999 he won the half marathon at the World University Games, in 2003, collecting a silver medal and one bronze at the 2003 Pan American Games in Santo Domingo, who will return to winning medals at the 2007 Pan American Games on the same distances, bronze in the 5000 meters and 10000.Nel silver in 2006, the first South American history, won the New York Marathon with a time of 2:09:58, repeated this success in 2008 in the same marathon with a time of 2:08:43. in 2011 participates in the marathon London, finishing fourth behind three Kenyans who dominated the race, but beating its own record in the marathon bringing in 2:06:34, just seconds from the South American record, which was the world best performance of his compatriot Ronaldo da Costa, stamped in Berlino.Nell 1998 'in October of 2011 he won his first gold medal at the Pan American Games, in the 10,000 meters.