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martedì 27 marzo 2012

I GRANDI DEL CICLISMO : ALFREDO BINDA

Alfredo Binda (Cittiglio, Varese 11 agosto 1902 – 19 luglio 1986) Ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1922 al 1936, vinse cinque Giri d'Italia e tre campionati del mondo su strada.
Forte sia in pianura che in salita, è considerato uno dei ciclisti più grandi di sempre.Cresciuto a Nizza, dove iniziò l'attività professionistica nel 1922; rimase in Francia fino al 1924, data alla quale aveva già vinto 30 corse. Vinse cinque edizioni del Giro d'Italia (1925, 1927, 1928, 1929 e 1933), record assoluto condiviso con Fausto Coppi ed Eddy Merckx; nell'arco della carriera conquistò complessivamente 41 tappe al Giro, record mantenuto fino al 2004, quando fu superato da Mario Cipollini. In tutto rimase in testa alla classifica generale per 60 tappe. Nel 1927 vinse 12 delle 15 tappe del Giro, e nel 1929 ben otto tappe consecutive: entrambi record imbattuti.A causa della sua manifesta superiorità, nel 1930 fu pagato dagli organizzatori per non partecipare al Giro, ottenendo 22 500 lire, una cifra corrispondente al premio per la vittoria finale e ad alcune vittorie di tappa. Nel 1933 fu il vincitore della prima cronometro della storia del Giro: 62 km da Bologna a Ferrara.Non ottenne invece mai risultati di rilievo al Tour de France, al quale partecipò di rado anche negli anni del suo dominio in campo internazionale. Affrontò il Tour nel 1930 (anno della sua forzata rinuncia al Giro), vincendo due tappe consecutive, a Pau e a Luchon, avviandosi a dominare la corsa insieme al suo compagno di squadra Learco Guerra; tuttavia, dei dissidi con la federazione italiana, che ancora non gli aveva versato l'indennizzo promesso per non aver partecipato al Giro, lo spinsero ad abbandonare. D’inverno si recava oltreoceano per disputare le remunerative “sei giorni” nordamericane: negli Usa era una star. Correva con lucidità, classe ed eleganza: i francesi lo chiamarono “La Gioconda”, perché era bello come il capolavoro del Louvre. Programmava meticolosamente gli obiettivi e raramente li mancava. Nel suo ricco palmarès figurano anche tre campionati del mondo (record), due Milano-Sanremo, quattro Giri di Lombardia e quattro campionati italiani.Lasciò l'attività nel 1936, dopo un incidente che gli provocò la frattura del femore. Diventò commissario tecnico della Nazionale italiana, ruolo che ricoprì per ben dodici anni, in cui accumulò fama e successi degni della sua carriera da corridore: guidò infatti le trionfali spedizioni alla Grande Boucle con Bartali nel 1948, Coppi nel 1949 e 1952, e Nencini nel 1960. La sua riconosciuta abilità tecnica e diplomatica fu alla base dell'accordo fra Bartali e Coppi e del massimo rendimento della squadra.


Alfredo Binda (Cittiglio, Varese August 11, 1902 - July 19, 1986) cyclist road riders, and Italian. Professional from 1922 to 1936, won five Tours of Italy and three world championships on the road. Forte is flat or on hills, is considered one of the greatest cyclists of sempre.Cresciuto in Nice, where he began his professional activities in 1922 and remained in France until 1924, at which time he had already won 30 races. He won five editions of the Tour of Italy (1925, 1927, 1928, 1929 and 1933), record shared with Fausto Coppi and Eddy Merckx, won over his career total of 41 stages in the Giro, a record held until 2004, when it was superseded by Mario Cipollini. In all, he was leading the overall standings by 60 steps. In 1927 he won 12 of the 15 stages of the Tour, and in 1929 eight consecutive stages: both records imbattuti.A because of its apparent superiority, in 1930 was paid by the organizers not to participate in the Giro, getting 22 500 pounds, a figure representing the prize for the win and some stage wins. In 1933 he was the winner of the first trial in the history of the Tour: 62 km from Bologna to Ferrara.Non but never achieved significant results in the Tour de France, which participated frequently in the years of its domination in the international arena. Confronted the tour in 1930 (the year of his forced renunciation of the Giro), winning two consecutive stages, in Pau and Luchon, moving to dominate the race with his teammate Learco War, but the differences with the Italian federation, which still had not paid the promised compensation for not having participated in the Tour, led him to abandon. In the winter he went overseas to compete in the lucrative "six days" U.S.: the U.S. was a star. He ran with clarity, class and elegance: the French called it "La Gioconda", because it was beautiful as the masterpiece of the Louvre. Was planning meticulously goals and they rarely missed. In his rich collection also includes three world championships (record), two Milan-Sanremo, four tours of England and four championships italiani.Lasciò activity in 1936, after an accident that caused the fracture of the femur. He became coach of the Italian national team, a position he held for twelve years, in which amassed fame and success worthy of his career as a runner: it led the triumphant expeditions to the Grand Boucle in 1948 with Bartali, Coppi in 1949 and 1952, and in Nencini , 1960. Its recognized technical and diplomatic skills, was the basis of the agreement between Coppi and Bartali and maximum team performance.