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venerdì 2 marzo 2012

campioni di cuore : Jonah Lomu


(Auckland, 12 maggio 1975) è un ex rugbista neozelandese. Si mette in evidenza nella nazionale di Rugby a 7 ed esordisce negli All Blacks a soli 19 anni il 26 giugno 1994 in una partita con i francesi ma è nel mondiale del 1995 che si impone all'attenzione: un ventenne che, grazie alle sue 4 mete nella semifinale contro l'Inghilterra, guida gli All Blacks alla finale persa contro i sudafricani ai tempi supplementari. Per il mondiale del 1995 fu nominato miglior giocatore del torneo e per quello del 1999 risultò primatista di mete realizzate: 8 in 5 partite disputate, di cui due contro la Francia nella celeberrima semifinale che ha visto gli All Blacks come sconfitti. Non era così abile tecnicamente, lasciava anche a desiderare sia sul piano difensivo che sul piano tattico, ma la sua forza fisica unita alla sua velocità (100 metri in 10,8 secondi) formava un'ala praticamente inarrestabile. Difficile da fermare, non di rado lo si poteva vedere puntare la linea di meta e, senza grossi cambi di linea di corsa, arrivare a marcare la segnatura mandando in fumo ogni tentativo di placcaggio. È considerato come la prima superstar del rugby mondiale dall'avvento del professionismo. IL DRAMMA DELLA MALATTIA Alla fine del 1996 gli fu diagnosticata una rara forma di nefrite. Nel maggio del 2003, la New Zealand Rugby Football Union comunicò che Lomu avrebbe iniziato a sottoporsi a tre sedute di dialisi alla settimana, per via del deterioramento delle normali funzioni dei suoi reni. Gli effetti collaterali delle sedute di dialisi hanno causato grossi danni al sistema nervoso tra gambe e piedi, dunque secondo i medici avrebbe rischiato di rimanere sulla sedia a rotelle qualora non si fosse sottoposto ad un trapianto di reni. Il trapianto venne effettuato il 28 luglio del 2004, e presto Jonah annunciò di volersi allenare per tornare a giocare nel 2005. Il ritorno in campo in una partita ufficiale dopo l'operazione avvenne il 10 dicembre 2005 nella partita Rugby Calvisano - Cardiff Blues valida per la Heineken Cup. Sembrava la fine di un incubo, ma non sara’cosi. Da quattro mesi,infatti, Lomu giace in un letto d’ospedale. Ha perso 30 chili e ha bisogno di un nuovo trapianto di rene. Lomu è assistito dalla moglie Nadene e dai due figli, Brayley e Dhyreille: «Sono il motivo per cui non mi arrenderò mai. Il fatto che io ora combatta la malattia li aiuterà in futuro». Sa che questa volta sarà difficile trovare un donatore compatibile. Il suo fisico potrebbe rigettare il trapianto, ma è sereno. «Sono davvero fortunato. Ho vissuto più io in una vita sola di tante persone in sei o sette. Essere umani significa che tutti devono morire prima o poi».
(Auckland, May 12, 1975) is a former rugby player from New Zealand to 15. It is emphasized in the National Rugby League and seven All Blacks debut in just 19 years June 26, 1994 in a game with the French, but is in the World 1995 attracts attention: a twenty-something, thanks to its 4 goals in the semifinal against England, leads the All Blacks lost the final against South Africa in overtime. For the world in 1995 was named best player of the tournament and to that of 1999 resulted in record-holder in goals made: 8 in 5 games played, including two against France in the famous semi-final which saw the All Blacks as losers. It was not so proficient technically, also left to be desired both on the defensive at a tactical level, but his physical strength combined with his speed (100 meters in 10.8 seconds) formed a wing virtually unstoppable. Difficult to stop, not infrequently he could be seen pointing the goal line and, without major changes in the racing line, get to mark the signature by sending in smoke every attempt to tackle. It is considered the first superstar of world rugby since the advent of professionalism. THE TRAGEDY OF THE DISEASE In late 1996 he was diagnosed with a rare form of nephritis. In May 2003, the New Zealand Rugby Football Union announced that Lomu would begin to undergo three dialysis sessions per week, due to the deterioration of the normal functions of his kidneys. The side effects of dialysis sessions have caused great damage to the nervous system between the legs and feet, so the doctors would have risked to remain in a wheelchair if he failed to undergo a kidney transplant. The transplant was performed on July 28, 2004, and soon Jonah announced that she wanted to train to return to play in 2005. The comeback in a competitive match after the operation took place December 10, 2005 in Rugby Calvisano game - Cardiff Blues Heineken Cup seemed valid to the end of a nightmare, but not sara'cosi. For four months, in fact, Lomu is lying in a hospital bed. He lost 30 pounds and needs a new kidney transplant. Lomu was assisted by his wife Nadene and his two sons, and Brayley Dhyreille: "I'm the reason why I will never surrender. The fact that I now will help them fight the disease in the future. " He knows that this time will be difficult to find a compatible donor. His body could reject the transplant, but is serene. "I'm really lucky. I've lived more in one life of many people in six or seven. Being human means that everyone must die sooner or later. "

I GRANDI DELLA MARATONA : Alberto Salazar


Alberto Salazar (Cuba, 7 agosto 1958) è un ex maratoneta statunitense noto per le tre vittorie alla maratona di New York.Salazar iniziò la sua carriera all'High School di Wayland, Massachusetts. Fu campione statale nel cross country nel 1975 e si allenò con Greater Boston Track Club (i cui membri erano fra gli altri Bill Rodgers, Randy Thomas e Greg Meyer). Da là andò alla University of Oregon dove vinse numerose gare All American, fu membro nel 1977 della squadra per la finale del campionato NCAA di cross country, che vinse nel 1978. L'anno successivo fu campione nazionale assoluto della specialità. Giunse terzo ai trials olimpici dei 10,000 metri per le Olimpiadi di Mosca 1980, ma non vi partecipò per il boicottaggio americano.Dal 1980 al 1982 Salazar vinse tre volte consecutivamente la maratona di New York. La sua prima maratona in assoluto, proprio a New York, fu un successo in 2:09:41, secondo tempo americano (dietro Bill Rodgers: 2:09:27 alla maratona di Boston nel 1979). Nel 1981 stabilì apparentemente la miglior prestazione mondiale con 2:08:13, battendo il 2:08:33 dell'australiano Derek Clayton (Anversa, 1969). Però una più accurata misura del percorso lo trovò 148 metri più corto della distanza regolamentare.Nel 1982 vinse la sua prima e unica maratona di Boston dopo quello che venne chiamato "Duel in the Sun" con Dick Beardsley. Salazar vinse dopo uno sprint mozzafiato prima di collassare dopo l'arrivo ed essere ricoverato d'urgenza; gli vennero iniettati sei litri d'acqua perché disidratato. Finì l'anno al primo posto al mondo nel ranking della maratona secondo Track & Field News grazie ai suoi successi a Boston e New York.Ai campionati mondiali di cross country fu secondo nel 1982 e quarto nel 1983. Nello stesso 1983 Salazar batté due volte il record statunitense dei 10km nelle corse su strada, con 28:02 e poi 28:01 rispettivamente alla Americas 10K ed alla Continental Homes 10K. Finì in testa nel North American Road Rankings della rivista Track & Field News. Fu anche campione nazionale dei 10000 metri su pista, vincendo a Craig Virgin il suo secondo titolo (il primo era stato nel 1981). Dall'altro lato però finì ultimo ai campionati mondiali, sofferente di bronchite e per la prima volta fu sconfitto nella maratona, a Rotterdam, dove finì 5°; raccolse lo stesso risultato anche alla maratona di Fukuoka in dicembre.Nel 1984 Salazar fu un membro della squadra statunitense di maratona alle Olimpiadi di Los Angeles, con Pete Pfitzinger e John Tuttle, ed era uno dei favoriti per le medaglie, ma terminò in un deludente 15º posto in 2:14:19.
Dopo numerosi anni di attività, nel 1994 Salazar vinse la prestigiosa Comrades Marathon di 90 km (56 miglia).


Alberto Salazar (Cuba, August 7, 1958) is a former American marathon runner known for three wins in the marathon in New York.Salazar began his career at the High School in Wayland, Massachusetts. He was state champion in cross country in 1975 and trained with the Greater Boston Track Club (whose members were among the other Bill Rodgers, Greg Meyer and Randy Thomas). From there he went to the University of Oregon where he won many races All American, was a member of the team in 1977 for the final of the NCAA cross country championship, which he won in 1978. The following year he was national champion of absolute specialty. He came third at the Olympic trials of 10.000 meters to the Moscow Olympics in 1980, but did not attend to boycott americano.Dal 1980 to 1982 Salazar won three times consecutively to the New York Marathon. His first marathon ever, right in New York, was successful in 2:09:41, second half American (behind Bill Rodgers: 2:09:27 at the Boston Marathon in 1979). Apparently established in 1981 with the World Best Time 2:08:13, beating the Australian Derek Clayton 2:08:33 (Antwerp, 1969). But a more accurate measure of the path found him 148 yards short of the distance regolamentare.Nel 1982 he won his first and only Boston Marathon after what was called "Duel in the Sun" with Dick Beardsley. Salazar won after a breathtaking sprint before collapsing after the finish and be hospitalized, were injected to six liters of water to dehydrated. He finished the year in first place in the world ranking of second Marathon Track & Field News, thanks to his success in Boston and New York.Ai world championships in cross country in 1982 was the second and fourth in 1983. In the same 1983 Salazar beat the American record twice in the 10km road race, with 28:02 and 28:01, respectively, then the Americas 10K and 10K Continental Homes. He finished in the lead in the Rankings of North American Road Track & Field News magazine. He was also a national sample of 10000 meters of track, Craig Virgin won his second title (the first was in 1981). On the other hand, however, ended last world championships, suffering from bronchitis and was defeated for the first time in the marathon, in Rotterdam, where he finished 5 th, picked up the same result in the marathon in Fukuoka in 1984 dicembre.Nel Salazar was a member U.S. marathon team at the Olympics in Los Angeles, with Pete Pfitzinger and John Tuttle, and was one of the favorites for the medals, but ended in a disappointing 15 th place in 2:14:19. After many years of business, in 1994 Salazar won the prestigious Comrades Marathon, 90 km (56 miles).

I GRANDI DEL CICLISMO : LOUIS BOBET




 Louis Bobet (Saint-Méen-le-Grand, 12 marzo 1925 – Biarritz, 13 marzo 1983)  Ciclista  francese professionista dal 1946 al 1962, vinse tre Tour de France e un campionato del mondo, oltre a numerose classiche internazionali.Professionista dal 1946, Bobet si mise in luce nel Tour de France 1948, anno in cui vinse un tappa e fu per nove giorni in maglia gialla, prima di essere definitivamente scalzato da Gino Bartali. La consacrazione definitiva avvenne al Tour de France 1950, in cui conquistò la maglia a pois di miglior scalatore.Bobet vinse il Tour per tre volte consecutive negli anni 1953, 1954 e 1955.Tra le altre vittorie, il Giro di Lombardia e la Milano-Sanremo nel 1951, il Grand Prix des Nations e la Parigi-Nizza nel 1952, i campionati del mondo su strada nel 1954, il Giro delle Fiandre del 1955 e la Parigi-Roubaix nel 1956.Partecipò, insieme ad altri colleghi , al film "Totò al Giro d'Italia".
Morì prematuramente il giorno dopo il suo 58º compleanno.


Louis Bobet (Saint-Meen-le-Grand, March 12, 1925 - Biarritz, 13 March 1983) French professional cyclist from 1946 to 1962, he won three Tour de France and a world championship, in addition to many classic internazionali.Professionista since 1946, Bobet came to the fore in the Tour de France 1948, when he won a stage and was for nine days in yellow jersey, before being finally overthrown by Gino Bartali. The definitive consecration took place at the Tour de France 1950, which won the polka dot jersey of best scalatore.Bobet won the Tour three times in the years 1953, 1954 and 1955.Tra other victories, the Giro di Lombardia and Milan-Sanremo in 1951, the Grand Prix des Nations and the Paris-Nice in 1952, the world championships on the road in 1954, the Tour of Flanders in 1955 and the Paris-Roubaix in 1956.Partecipò, along with other colleagues, the film "Toto in the Tour of Italy ". He died prematurely on the day after his 58 th birthday.