ALZARE le mani per salutarne ottomila, quelle di un palasport intero che ti abbraccia perché il premio del miglior giocatore, stavolta, è la vita. Giacomo Sintini è tornato al volley: otto mesi dopo aver scoperto di avere un tumore al sistema linfatico, l’alzatore di Villanova di Bagnacavallo domenica è andato a vedere per la prima volta una partita di A1, Modena-Macerata. E ha ricevuto la sorpresa di un applauso infinito, con tanto di striscione improvvisato dai tifosi. «Mi sono commosso, perché non me l’aspettavo. Ero felice di poter rivedere tanti amici, ma non pensavo che sarebbe stato così bello».Giugno 2011, il regista romagnolo, campione d’Europa del 2005 con la nazionale e d’Italia l’anno dopo con la Lube, scopre di essere malato. Ha 32 anni (è nato il 19 gennaio ‘79) e ha appena firmato il contratto con i polacchi dello Jastrzebski Wiegel, ma deve mettere subito l’autografo più sgradito della sua vita sotto una lettera: quella in cui annuncia di doversi fermare per combattere una battaglia più grande. Otto mesi dopo, gli anni sono diventati 33 e lui può dire di aver vinto la partita più importante: «Adesso devo solo sottopormi a controlli periodici, ma so già che tornerò a giocare ad alto livello — racconta Sintini — ci vorrà del tempo, non so quanto e non mi voglio dare una scadenza. Dipende da come reagirà il fisico. Ma sono sicuro di tornare a giocare».
NON E’ IL PRIMO atleta che deve giocare contro il cancro, purtroppo non sarà l’ultimo. Lui lo sa e accetta un doppio ruolo di cui avrebbe fatto volentieri a meno: «Mentre iniziavo a curarmi, studiavo le storie dei campioni che hanno affrontato la malattia, sono guariti e sono tornati in campo. E a loro mi ispiravo. Se oggi posso essere io l’esempio per qualcuno, non solo sono pronto a farlo: credo che sia un mio dovere. Perché in questi mesi in cui mi sono sottoposto a sette cicli di chemioterapia ho conosciuto persone di tutte le età, che affrontano il male con una nobiltà e una dignità incredibili, che aiutano anche gli altri a trovare la forza di combattere». Lo avevano avvisato, che sarebbe stata dura: «Mi hanno curato all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, un luminare dell’ematologia, il professor Brunangelo Falini che è stato anche candidato al Nobel, e poi il dottor Falcinelli e la dottoressa Capponi. Non potrò mai ringraziarli abbastanza, daremo vita a una Onlus per aiutare il reparto. E’ incredibile il senso di fratellanza che si crea tra chi soffre e chi presta le cure con tanto amore».
IL RESTO l’ha fatto la fibra anche morale dell’uomo e dell’atleta: «Sicuramente il fisico mi ha aiutato a sostenere le cure più pesanti, mi è stata utilissima anche la capacità appresa in palestra di accettare i miei limiti, ma senza arrendermi mai. Una mano grossa me l’ha data la fede, a Perugia dove vivo con mia moglie Alessia e mia figlia Carolina, che ha quattro anni, ho avuto tante dimostrazioni di affetto dalla comunità. Se sei da solo, rischi di cedere». Ora c’è un futuro da scrivere: «domenica ho visto la partita dopo aver avuto il permesso dei medici, prima le mie difese immunitarie erano troppo basse. Adesso ricomincerò piano piano a lavorare, ma prima mi faccio una settimana di vacanza con la famiglia. Se lo meritano, dopo troppi mesi brutti chiusi in casa».
RAISE your hands to salutarne eight thousand, those of an entire sports hall that embraces you as the best player award, this time, it's life. James returned to Sintini Volleyball: Eight months later she found she had a tumor in the lymphatic system, the setter of Villanova Bagnacavallo Sunday went to see for the first time a game of A1, Modena Super Bowl. It has received the surprise of an endless applause, complete with a makeshift banner by fans. "I was very moved because I did not expect. I was happy to see so many friends, but I never thought it would be so nice. "June 2011, the director of Romagna, European champion in 2005 with the national team of Italy and a year later with the Lube, turns out to be ill . 32 years old (born 19 January '79) and has just signed a contract with the Poles of Jastrzebski Wiegel, but must immediately put the autograph of his life under the most unwelcome letter: one in which announces having to stop to fight a larger battle. Eight months later, became 33 years and he can say he won the biggest game: "Now I just have to undergo regular checks, but I already know I'll be back to play at a high level - tells Sintini - it will take time, not I know how and I do not want to give a deadline. It depends on how your body reacts. But I am sure to return to play. " NOT 'THE FIRST athlete who must play against the cancer, unfortunately not the last. He knows and accepts a dual role which would have done without: "As I began to treat me, I studied the stories of champions who have faced illness, have recovered and returned to the field. And to them I ispiravo. If today I can be an example for someone, not only are ready to do it: I think it's my duty. Because in recent months in which I submitted to seven cycles of chemotherapy I met people of all ages who face evil with a nobility and dignity incredible, which also help others find the strength to fight. " He had been warned, it would be tough: "I have treated at the hospital Santa Maria della Misericordia in Perugia, a luminary of hematology, Professor Falini Brunangelo which was also nominated for the Nobel, and then Dr. Falcinelli and Dr. Capponi . I can never thank them enough, we build a non-profit organization to help the department. It 'amazing sense of brotherhood that is created between the sufferer and the carer with much love. " THE REST has also made the moral fiber of man and the athlete: "Surely the physicist has helped me to help with recovery heavier, I was also very useful skills learned in the gym to accept my limitations, but without never give up. A big hand gave me the faith, in Perugia where I live with my wife and my daughter Alessia Carolina, who is four years, I have had many demonstrations of affection from the community. If you are alone, risks to surrender. " Now there's a future to write: "On Sunday I saw the match after having permission from the doctors before my immune system was too low. Now start again slowly to work, but before I do a week's holiday with family. They deserve it, after too many bad months locked in the house. "