lunedì 5 marzo 2012

I CAMPIONI DEL CICLISMO : MIGUEL INDURAIN


Miguel Indurain Larraya (Villava, 16 luglio 1964)Professionista dal 1984 al 1996, fu campione del mondo a cronometro nel 1995 e medaglia d'oro ai Giochi di Atlanta nel 1996. Nel suo palmarès rientrano anche cinque Tour de France vinti consecutivamente – fu il primo a riuscirvi – e due Giri d'Italia.Atleta dalle caratteristiche tipiche del passista-scalatore, oltre ad essere un abile discesista si distingueva come fortissimo cronoman. Per lo strapotere nelle prove contro il tempo e per la capacità di amministrare la corsa sulle montagne, venne spesso accostato al francese Jacques Anquetil.Al Tour de France 1991 si presentò con un ruolo di outsider, sempre al servizio del capitano Pedro Delgado. Tuttavia nella tappa a cronometro da Argentan a Alençon batté tutti, vincendo davanti a Greg LeMond. Nella seconda parte della Grande Boucle arrivò la sua consacrazione: nella tredicesima tappa (Jaca-Val-Louron) rispose all'attacco di Claudio Chiappucci sul Col d'Aspin, lasciandosi alle spalle i favoriti LeMond, Fignon ed il proprio capitano Delgado, decretando definitivamente il ricambio generazionale. Al termine della frazione, conquistata dall'italiano, Indurain conquistò la sua prima maglia gialla, difesa in seguito dagli attacchi di Gianni Bugno e portata poi fino a Parigi. Al termine della stagione Bugno si prese la rivincita ai Campionati del mondo su strada di Stoccarda, lasciando ad Indurain la medaglia di bronzo.
La sua definitiva consacrazione lo portò a presentarsi ai nastri di partenza del Giro d'Italia e del Tour de France dell'anno successivo con tutti i favori dei pronostici. In entrambi i casi riuscì ad imporsi, evidenziando una notevole capacità di gestire la corsa: si dimostrò infatti imbattibile a cronometro (nella tappa di Lussemburgo al Tour staccò tutti di più di tre minuti completando i 65 chilometri alla media di 49,046 km/h) e capace di marcare i propri avversari nelle tappe di montagna. La stagione si concluse senza l'acuto nel campionato del mondo, disputato in Spagna a Benidorm: pur correndo con il ruolo di favorito, si piazzò solo sesto dovendo ancora una volta arrendersi a Gianni Bugno. Con 2 023 punti Indurain divenne comunque, in chiusura di annata, il numero uno del ranking mondiale della Federazione dei ciclisti professionisti.Nel 1993 realizzò un'altra accoppiata Giro-Tour: nella gara italiana si limitò a controllare,rivaleggiando poi con Pëtr Ugrumov, mentre nella Grande Boucle, ove fu maglia gialla per quattordici tappe, nessun avversario mise realmente in discussione il suo primato. La stagione seguente tuttavia si aprì con un brusco risveglio: al Giro d'Italia Indurain, complice una condizione non ottimale, non andò oltre al terzo posto, battuto dai giovani Evgenij Berzin (che si impose nelle due cronometro della corsa rosa) e Marco Pantani, mattatore nelle tappe di montagna. Nel mese di luglio si presentò alla partenza del Tour de France con il ruolo di favorito, senza però quell'alone di invincibilità che lo aveva accompagnato fino ad allora. Tuttavia nella corsa francese non ci fu nessuno in grado di contrapporsi al suo strapotere, e Indurain giunse a Parigi per la quarta volta da vincitore. Qualche settimana più tardi un controllo – effettuato il 15 maggio precedente al Tour de l'Oise – riscontrò però una sua positività all'antidoping: il navarro, veniva evidenziato, aveva assunto salbutamolo, sostanza proibita dalla legislazione francese ma non dall'Unione Ciclistica Internazionale. Indurain venne comunque presto scagionato per aver dimostrato che l'utilizzo del farmaco era dovuto a scopi terapeutici, per la cura dell'asma.Prima del termine della stagione,rinunciando anche ai mondiali su strada di Agrigento,  riuscì a battere il record dell'ora: nell'occasione, sulla pista del velodromo di Bordeaux, percorse ben 53,040 chilometri, superando di 327 metri il precedente primato detenuto da Graeme Obree. Solo 49 giorni dopo, va detto, questo nuovo record venne superato, sulla stessa pista francese, dallo svizzero Tony Rominger.
Nel 1995 Indurain vinse il suo quinto Tour de France consecutivo, entrando nella leggenda della corsa francese. In quest'annata i suoi principali avversari furono Alex Zülle e Bjarne Riis, che tuttavia non riuscirono mai a lottare realmente per il primato; lo spagnolo dimostrò anzi il proprio strapotere con l'attacco nella frazione pianeggiante verso Liegi .La stagione del navarro terminò con i Campionati del mondo in Colombia, dove conquistò un oro nella gara a cronometro ed un argento nella prova in linea, e con il fallito tentativo di stabilire, in quel di Bogotá, un nuovo record dell'ora (abbandonò dopo aver percorso 25 chilometri).Nel 1996 si presentò nuovamente alla Grande Boucle, puntando a battere il record di cinque vittorie nella corsa francese, condiviso con Jacques Anquetil, Eddy Merckx e Bernard Hinault. La corsa (che pure, in omaggio a Indurain, passava per Pamplona)[5] diede però indicazioni differenti: lo spagnolo accusò una pesante crisi ipoglicemica nella tappa di Chambéry-Les Arcs, non riuscì a riprendersi nemmeno nelle frazioni successive e concluse la corsa all'undicesimo posto, staccato di 14'14" dal vincitore Bjarne Riis. La stagione comunque venne resa meno amara dalla conquista della medaglia d'oro nella gara a cronometro alle Olimpiadi di Atlanta. In settembre prese il via alla Vuelta, cinque anni dopo l'ultima presenza, dovendo però ritirarsi, a causa di problemi respiratori, durante la tappa di Lagos de Covadonga. Non venne quindi selezionato per i mondiali di Lugano.Fu la Vuelta 1996 l'ultima gara di rilievo cui partecipò: nel gennaio del 1997 annunciò il suo ritiro dal ciclismo, dovuto anche ad un deterioramento dei rapporti con la propria squadra, dopo aver vinto 111 gare .
Miguel Indurain Larraya (Villava, July 16, 1964) Professional from 1984 to 1996, was world time trial champion in 1995 and gold medal at the Atlanta Games in 1996. Duels in the fall also won five consecutive Tour de France - was the first to succeed - and two tours of Italy. Athlete of the typical characteristics of passista-climber, besides being an accomplished downhill skier stood out as strong chrono. For the overwhelming power of tests to time and the ability to administer the race in the mountains, was often compared to the Frenchman Jacques Anquetil.Al Tour de France 1991 is presented with a role of outsider, always at the service of Captain Pedro Delgado. However in the time trial stage from Argentan to Alencon beat everyone, winning ahead of Greg LeMond. In the second part of the Grande Boucle came his consecration, in the thirteenth stage (Jaca-Val-Louron) responded to the attack on the Col d'Aspin Claudio Chiappucci, leaving behind the favorites LeMond, Fignon and his captain Delgado, ruling definitively generational change. At the end of the village, captured from Italian, Indurain won his first yellow jersey, as a result of defense against attacks by Gianni Bugno, and then brought up in Paris. At the end of the season Bugno took his revenge at the world road championships in Stuttgart, leaving Indurain in the bronze medal.Its definitive consecration took him to appear at the start of the Tour of Italy and Tour de France next year with all the favors of the predictions. In both cases he succeeded in breaking, showing a remarkable capacity to manage the race: in fact, proved unbeatable against the clock (in the stage of the Tour of Luxembourg broke away any more than three minutes completing the 65 kilometers at an average of 49.046 km / h) and able to mark their opponents in the mountain stages. The season ended without acute in the world championship, held in Spain in Benidorm: while running with the role of favorite, he finished only sixth having to once again surrender to Gianni Bugno. With 2 023 points Indurain was still at the close of year, the number one world ranking of the Federation of cyclists professionisti.Nel 1993 created another coupled Giro-Tour in the Italian race was limited to control, then vying with Peter Ugrumov, while in the Grande Boucle, where he was yellow jersey for fourteen stages, no opponent really put into question its leadership. The following season, however, opened with a rude awakening: Indurain in the Tour of Italy, because of a suboptimal condition, never went beyond the third place, beaten by the young Yevgeny Berzin (which prevailed in two of the Giro time trial) and Marco Pantani , protagonist in the mountain stages. In July came the start of the Tour de France with the role of favorite, but without that aura of invincibility that had accompanied him until then. However, in the French race there was no one to oppose his dominance, and Indurain came to Paris for the fourth time as the winner. A few weeks later a check - made on May 15 before the Tour de l'Oise - but its positive feedback all'antidoping: the navarro, was noted, had taken salbutamol, a substance prohibited by French law but not by the Union Cycliste Internationale . Indurain was however soon cleared for showing that the use of the drug was due to therapeutic purposes, for the treatment of asthma. Before the end of the season, giving up even the world's road of Agrigento, managed to beat the world hour record : occasion, on the velodrome track in Bordeaux, well-traveled 53.040 kilometers, 327 meters surpassing the previous record held by Graeme Obree. Only 49 days later, it must be said, this new record was surpassed on the same track French, Swiss Tony Rominger.In 1995 Indurain won his fifth consecutive Tour de France, entered the legend of the French race. In this vintage its main opponents were Alex Zülle and Bjarne Riis, who, however, were never able to really fight for supremacy; Spanish even showed their dominance with the attack on the village level to Liege. The season ended with navarro World Championships in Colombia, where he won a gold in the time trial and silver in the line test, and the failed attempt to establish, in that of Bogota, a new hour record (abandoned after traveling 25 km) . In 1996 he again presented to the Grand Boucle, aiming to break the record of five victories in the French race, shared with Jacques Anquetil, Eddy Merckx and Bernard Hinault. The race (which also, as a tribute to Indurain, went to Pamplona) [5], however, gave different directions: the Spaniard accused a heavy hypo-Chambéry in the stage of Les Arcs, failed to recover even in the subsequent fractions and finished the race eleventh place, adrift 14'14 "behind the winner Bjarne Riis. The season, however, was made more bitter by winning the gold medal in the time trial at the Olympics in Atlanta. In September, got underway at the Vuelta, five years after the final appearance, however, having to retire because of breathing problems, during the stage of Lagos de Covadonga. It was then selected for the World Lugano.Fu the Vuelta in 1996 the last major race of which he participated: in January 1997 announced his retirement from cycling, also due to a deterioration of relations with his team after winning 111 races.

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